Sono clandestini e vogliono tornare in Africa. Ma il governo non li rimpatria
Roma, 17 feb – Il problema rimpatri è una questione seria che andrebbe affrontata con risolutezza per essere risolto. Difficile certo, a tal punto che tutti i governi ci fanno i conti senza riuscire a venirne a capo. Un recente caso rischia però di trasformare questo problema in una situazione grottesca. A Rimini, un clandestino del Gambia di 29 anni, vorrebbe essere rimpatriato ma l’assenza di accordi bilaterali specifici tra l’Italia e la nazione africana lo ha di fatto bloccato qui. Come segnalato da Il Resto del Carlino, l’immigrato irregolare ha chiesto esplicitamente di tornare in Africa, perché dopo essere arrivato in Sicilia con un barcone si è accorto che questo non era esattamente l’Eldorado che qualcuno gli aveva promesso.
“Fateci tornare in Africa”
“Mentre si trovava nella struttura di accoglienza don Gallo è stato necessario intervenire per placarlo – ha raccontato il vicesindaco di Rimini, Gloria Lisi – stava dando segnali di squilibrio psichico e insofferenza, perché non sopporta più la situazione”. Niente lavoro, niente casa, niente futuro dorato davanti. Così il 29enne africano ha capito di non trovarsi in paradiso. E non è l’unico ad aver colto questa oggettività: “A Rimini una decina tra profughi e richiedenti asilo hanno chiesto il rimpatrio – ha spiegato Luciano Marzi, responsabile dello sportello comunale di assistenza agli extracomunitari – come il 29enne del Gambia hanno un permesso di soggiorno temporaneo ma non il passaporto, quindi non possono partire”.
Il capolavoro dell’accoglienza
Già, perché essendo irregolari non dispongono ovviamente dei necessari documenti per viaggiare, dunque non dovrebbero restare in Italia ma neppure è permesso loro di salire su un aereo per non tornare nei Paesi d’origine. Si trovano quindi in un limbo assurdo, dovuto anche all’incapacità del governo di provvedere a siglare accordi bilaterali con alcune nazioni africane. Certo, potremmo pure azzardare l’ipotesi che manchi realmente la volontà di porre rimedio a queste situazioni, avviando un’efficace politica dei rimpatri. E come al solito a pensar male qualche volta ci si azzecca. Resta il fatto che stiamo trattenendo in Italia anche i clandestini che non vorrebbero rimanerci. Un capolavoro dell’accoglienza politicamente corretta.
Eugenio Palazzini