Roma, scoperto un sepolcro ipogeo: è la tomba di Romolo?
Sensazionale scoperta nel Foro Romano, dove un team di archeologi ha portato alla luce quello che potrebbe a tutti gli effetti essere il sepolcro di Romolo, fondatore della Capitale e primo re della città di Roma.
Figura controversa, la cui storia oscilla fra verità e leggenda, ha spesso diviso l’opinione degli esperti che a lungo hanno dibattuto circa la possibilità della sua reale esistenza.
Dopo circa un anno di ricerche, basate sulle pagine del diario e sugli appunti lasciati dall’archeologo e architetto italiano Giacomo Boni, arrivano dunque i risultati delle indagini archeologiche annunciate nel 2019. Nella documentazione prodotta da Boni agli inizi del 1900, lo studioso ipotizzava che un heroon, ossia un monumento eretto in memoria di un personaggio illustre od eroico, in questo caso proprio il mitico fondatore dell’Urbe, potesse trovarsi nel Foro Romano, per la precisione nell’area prospiciente il Lapis Niger ed il Comizio. Gli sforzi profusi dagli archeologi hanno in effetti confermato quanto dichiarato dal loro illustre predecessore. Sepolcro rinvenuto nel Foro Romano, potrebbe essere la tomba del primo Re di RomaPubblica sul tuo sito
Nei pressi della zona dove si trova il complesso della Curia-Comizio, è infatti venuto alla luce un ambiente sotterraneo, all’interno del quale è stato rinvenuto un sarcofago in tufo (roccia magmatica abbondantissima nel Lazio e spesso utilizzata dai romani nelle costruzioni di edifici pubblici o privati) della lunghezza di circa 1,40 metri. Oltre a ciò anche un elemento di forma circolare che, secondo gli esperti, potrebbe essere riferibile ad un altare. Dai primi rilievi effettuati, la tomba scavata nel tufo del Campidoglio dovrebbe risalire al VI sec. a.C.
Secondo le informazioni sino ad ora riferite, inoltre, il complesso sarebbe collocato proprio sotto la scalinata di accesso alla Curia. Un’ubicazione che potrebbe non essere del tutto casuale, dato che corrisponde al luogo in cui, secondo le fonti giunte fino a noi, si troverebbe la tomba del leggendario Re di Roma, sita proprio nelle vicinanze di ciò che resta dei Rostra repubblicani, come raccontato dallo scrittore romano Marco Terenzio Varrone. Degno di nota anche il fatto che il sepolcro ipogeo sia collocato, probabilmente anche con una voluta connessione di carattere simbolico, lungo l’asse sul quale si trova anche il Lapis Niger, sito archeologico anticamente coperto da lastre di marmo “nero” legato, secondo la leggenda, alla morte di Romolo.
Attesa la conferenza stampa della direttrice del sito archeologico, Alfonsina Russo, prevista per il prossimo 21 febbraio alle ore 11:00. Durante l’intervento, la direttrice ed il team di archeologi e architetti che hanno partecipato alla scoperta, parleranno dello scavo e di come questo sarà valorizzato nel prossimo futuro.