Pensioni, rischio sospensione: ecco come evitare la beffa

A partire dal prossimo febbraio i titolari delle pensioni minime, di accompagnamento, di invalidità e assegni sociali potrebbero restare a mani vuote.

Il motivo, come spiega Quifinanza.it, è prettamente burocratico. Dal momento che l’erogazione dei suddetti assegni previdenziali dipende dall’invio del modello Red, Icric, Iclav o Acc-As/Ps all’Inps, chi non dovesse mettersi in regola a tempo debito dovrà fare i conti con la sospensione della pensione. Già, perché la legge parla chiaro: sono i titolari della pensione che devono provvedere a inviare i modelli di riferimento all’Istituto nazionale della previdenza sociale.

Bisogna infatti ricordare che da diversi anni l’Inps non invia più alcuna lettera con il modulo da compilare. Il compito spetta ai pensionati. Sono loro che devono dimostrare all’Istituto di avere i giusti requisiti per poter usufruire di uno degli assegni citati, dalla pensione minima a quella di invalidità.

In altre parole, spetta ai singoli cittadini inviare le varie dichiarazioni di responsabilità. E devono farlo entro il 20 febbraio 2020, come recita la lettera (o la stringa telematica) che l’Inps ha iniziato a inviare a partire da settembre.

I moduli sono disponibili online, anche se i titolari degli assegni possono inviarli richiedendo il supporto di un Caf. C’è anche un’altra strada: è infatti possibile accedere ai servizi Inps utilizzando il Codice Pin Inps, Spid, carta nazionale dei servizi oppure carta d’identità elettronica.

I moduli da presentare

Tornando sui moduli, il modello Red si riferisce ai redditi posseduti, compresi quelli precedentemente denunciati nella dichiarazione dei redditi. Riguarda tuttavia solo alcune entrate, cioè quelle derivanti da lavoratore autonomo, dipendente, prestazioni coordinate e continuative, immobili, lavoro a progetto, terreni, Bot, Cct, titoli di Stato e via dicendo.

L’Icric deve essere inviato per le dichiarazioni dei ricoveri degli invalidi che sono titolari di indennità di accompagnamento. L’Iclav, invece, è collegato alle dichiarazioni riguardanti lo svolgimento di una o più mansioni lavorative di invalidi civili.

Arriviamo quindi all’Acc-As/Ps, che deve essere inviato dai titolari di pensione sociale e da quelli che usufruiscono di assegno sociale. I primi hanno l’obbligo di dichiarare se la loro dimora si trova in Italia o all’estero; i secondi sono tenuti a segnalare anche eventuali stati di ricovero in strutture pubbliche o private.

I moduli analizzati sono a tutti gli effetti autocertificazioni e servono all’Inps per controllare i redditi dei cittadini titolari di prestazioni assistenziali e previdenziali. L’importo spettante dipende, caso per caso, dalla situazione economica e dal numero di eventuali familiari a carico.

Sia chiaro: essendo dichiarazioni sostitutive, la responsabilità ricade su chi presenta tali moduli. Oltre, ovviamente, a non dichiarare il falso, i cittadini dovranno controllare che le informazioni riportate siano corrette e si riferiscano all’anno riportato nella procedura. Basta un piccolo errore o un ritardo per far scattare la sospensione delle pensioni.

il giornale.it

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