Inchiesta Consip, gip di Roma dispone nuove indagini sul filone Tiziano Renzi
Il gip di Roma, Gaspare Sturzo, ha parzialmente accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura ma ha deciso di disporre nuove indagini nel filone dell’inchiesta sul caso Consip che coinvolge, tra gli altri, Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio e ora leader di “Italia Viva” Matteo, accusato di traffico di influenze illecite.
Il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Mario Palazzi avevano rinnovato la richiesta di archiviazione dopo che lo scorso 25 luglio il gip aveva respinto la prima istanza. Il giudice ha così sciolto la riserva sulla richiesta di archiviazione discussa il 22 novembre notificando alle parti il deposito dell’atto comunicando “l’ordinanza di accoglimento parziale e rigetto dell’archiviazione” e disponendo “ulteriori indagini e iscrizione di indagati”.
La Procura aveva chiesto di archiviare, oltre a quella di Renzi, altre dieci posizioni. Tra queste vi è quella dell’ex ministro Luca Lotti, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio e già imputato nel processo principale. Ma non solo. Era stata richiesta anche l’archiviazione dell’ex generale della Legione Toscana dei carabinieri, Emanuele Saltalamacchia indagato per rivelazione del segreto d’ufficio, quelle dell’imprenditore Carlo Russo, indagato per turbativa d’asta, dell’imprenditore Alfredo Romeo per corruzione e turbativa d’asta, dell’ex parlamentare del Pdl Italo Bocchino per corruzione e turbativa d’asta, dell’ex ad di Grandi stazioni Silvio Gizzi, dell’ex ad di Consip Domenico Casalino del dirigente Francesco Licci questi ultimi tre indagati per turbativa d’asta.
Al momento non è stato comunicato se tutte le persone citate, e già indagate, siano state inserite dal gip nella richiesta di nuove indagini o se, invece, hanno ottenuto l’archiviazione. Per capire quali siano le parti da archiviare e quelle da approfondire bisognerà, quindi, aspettare l’ordinanza, depositata a segreterie chiuse e che per ora non è nelle disponibilità della parti.
Una notizia non molto buona per Tiziano Renzi che segue quella del 12 febbraio quando la procura di Firenze ha chiesto il processo sia per lui che per la moglie Laura Bovoli per l’inchiesta per il fallimento delle cooperative Delivery Service Italia, Europe Service e Marmodiv che conta una ventina di indagati. Bancarotta fraudolenta e emissione di fatture false sono i reati ipotizzati a vario titolo. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 9 giugno. Per questa inchiesta, i genitori di Matteo Renzi furono arrestati nel febbraio 2019.
“La richiesta era ampiamente scontata trattandosi della questione per la quale i coniugi Renzi sono stati arrestati, provvedimento poi annullato dal Tribunale del Riesame”. Così gli avvocati Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini, difensori dei coniugi Tiziano Renzi e Laura Bovoli. “Nel merito – hanno aggiunto i legali – siamo assolutamente convinti che in sede processuale dimostreremo come non vi sia alcun nesso tra il fallimento della cooperativa Marmodiv e l’attività dei Renzi, che erano clienti e non amministratori della medesima”. Ora toccherà al gip Silvia Romeo decidere se mandare tutti gli imputati a processo oppure archiviare l’inchiesta.
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