Ecco la tracotanza delle Ong: quattro mosse per portarci più clandestini (video)
Ormai le Ong fanno festa. La decisione del Senato di mandare Salvini davanti ai giudici addirittura per sequestro di persona, aumenta la tracotanza dei loro capi.
Lo testimonia con eloquenza Alessandra Sciurpa, portavoce della Ong Mediterranea con le sue imprese a bordo della nave Jonio, che si è fatta intervistare per mandare segnali precisi.
Quattro messaggi dalle Ong
Il primo è che non la smetteranno di andare a cercare clandestini ovunque da portare in Italia. Il secondo è conseguente: arrivare a destinazione il messaggio di salire sulle loro costose imbarcazioni per l’appello finale.
Il terzo è la raccolta di fondi, perché servono quattrini per navi, equipaggi, trasporto e tutto quel che fa al caso. Perché hanno deciso di fare le cose in grande.
Poi, il quarto messaggio, ancora più politico e minaccioso, rivolto perfino al governo attuale. Le sinistre più sinistre le abbiamo noi e quindi pretendono porti spalancati, rovesciamento della logica dei decreti Salvini, stop alle titubanze verso i clandestini.
La sinistra ci riproverà
Tutto questo nonostante sia evidente la contrarietà di larghissima parte della popolazione italiana ad un estremismo finalizzato solo alla ripresa dei flussi migratori nella nostra Nazione.
Gli affari sono affari anche sulla pelle dei disperati. Il che, persino nel tempo delle epidemie globali che giungono nel cuore del continente nero, diventa quanto mai irresponsabile.
Occorrerà scrutare con grande attenzione le mosse del governo sul tema. In Libia non contiamo nulla, dell’ipotesi di blocco navale si continua a non voler parlare più. E nel frattempo ci tocca assistere ai proclami minacciosi delle Ong pronte a ripartire con le loro avventure piene di speculazione politica.
Siamo certi che nella sinistra parlamentare – a partire dalle nuove e sempre più estreme svolte di Zingaretti – torneranno alla carica per accontentare gli scafisti del mare. Starà alle forze di opposizione far capire che non è un tema nella disponibilità di una minoranza che governa abusivamente l’Italia.