I Giuda a Cinquestelle contro Salvini: sono loro le bestie del Senato
E meno male che la Bestia sarebbe Luca Morisi, l’uomo web di Matteo Salvini. No, le bestie stanno in Senato. Lo fecero con Berlusconi, ieri con Salvini: vogliono il nemico fuori dal campo se non riescono a sconfiggerlo.
Ma le bestie rosse non sono sole. A far loro compagnia i Giuda. I trenta denari solo le seggiole di governo. I Cinquestelle, per i quali va provata solo vergogna per il loro comportamento pusillanime.
Contro Salvini i grillini sono stati i peggiori
Gente senza onore ha deciso ieri di far processare Matteo Salvini per il caso Gregoretti. Comunisti a parte – che da quando li guida Zingaretti peggiorano vistosamente lungo la linea della vendetta – i grillini sono i peggiori. Li guardavi in faccia mentre vomitavano il loro odio. Salvini – e se ne sarà pentito – gli aveva fatto assaporare il potere col governo gialloverde, loro lo pretendono in ceppi davanti alla magistratura. Con una ipotesi di reato folle: sequestro di persona. 131 persone, per dire, e tutto da solo, senza complici. Diavolo di un uomo.
Poveretti invece proprio i Cinquestelle. Lo meriterebbero loro – e chissà che non verrà quel momento – un bel processo popolare. Guardati a vista dai loro carcerieri. Insultati dalla canea che un tempo aizzavano. La gogna per il nemico: ma dove eravate voi? Non stavate insieme al governo? E adesso ve la svignate come l’avvocato del popolo, che dovrà pensare a difendere se stesso? Se stai con loro – il precedente caso Diciotti lo ha insegnato – ti salvano, se stai contro, per la stessa situazione, vai a processo. Ma non vi fate schifo da soli, macellai del diritto?
Ci si è messo pure il giureconsulto di nuovo conio, la sardina Mattia Santoro, a dire sì al processo. Ma tu che ne sai, fanciullo già troppo montato nella testa? La democrazia in mano a questi diventa un’arma pericolosa. È quello che ha lasciato intendere con poche ma nette parole Giorgia Meloni, che ha voluto assistere alla seduta del Senato di ieri: “Se passa il principio che in Italia un ministro non può fare quello che la gente gli chiede e quello per cui le persone lo hanno votato è finita la democrazia”. Letto, confermato e sottoscritto.
Crescendo social contro i pentastellati
I social sono un crescendo contro i pentastellati. Un tempo padroni del web, ora al massimo vengono trattati come padrini. Perché è una logica mafiosa quella che consegna al giudice l’uomo che non serve più. Non vogliono sparargli alla nuca, ci pensino le toghe a impegnarlo a lungo. Erano al governo con Salvini, appoggiavano le sue scelte e ora fanno finta di nulla e votano si al processo. La fiera dei beati ipocriti: lo spediscono a processo per sequestro di persona Conte (che condivise le sue scelte), i 5 stelle (che sulla Diciotti dissero no) e il presunto garantista Renzi.
Finirà con l’assoluzione o meglio ancora l’archiviazione per Salvini. Ma passerà tempo e in fondo è quello che per ora volevano i sinistri di tutte le risme allocati a Palazzo. Magari sperando ma non tanto nella legge Severino per rendere incandidabile il leader della Lega.
Ma tanto, prima o poi si vota. E le prenderanno di brutto.