Disinfestazione di massa a Wuhan. Le immagini dell’Apocalisse
Whuan è l’epicentro del contagio del nuovo coronavirus. Si tratta di una megalopoli che conta 11 milioni di abitanti, capoluogo della provincia dello Hubei nonché il luogo dal quale è partito l’incubo che ha inghiottito la Cina.
L’hanno rinominata “città infetta” oppure “città fantasma”. Se nei mesi scorsi Wuhan era un centro vivace, oggi le sue strade sono deserte nel vero senso della parola. Le persone vivono blindate nelle proprie abitazioni in attesa di tempi migliori.
Nel frattempo il People’s Daily China ha pubblicato su Twitter dei video che illustrano cosa sta accadendo nella zona rossa: “Sono iniziati i lavori di disinfestazione di massa nel tentativo di contenere la diffusione del coronavirus”.
Le immagini sono degne dei migliori film di fantascienza. Camion e operatori sanitari attraversano le strade spargendo sostanze disinfettanti. C’è chi dice possa trattarsi di una soluzione a base di acqua e candeggina. Il colpo d’occhio è irreale e sembra davvero di trovarsi in uno scenario apocalittico. Basterà per “ripulire” Wuhan dal coronavirus?
Il contagio di Wuhan
I primi casi di pazienti malati sono stati registrati a dicembre. In quei giorni una strana polmonite stava iniziando a colpire i cittadini della città, molti dei quali avevano trascorso del tempo all’interno del mercato ittico di Huanan, come clienti o come venditori.
All’inizio sembra una malattia banale poi, lentamente, la situazione precipita. Il 31 dicembre Pechino si decide a infomare l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che dal canto suo conferma l’epidemia il 9 gennaio, due giorni dopo il primo decesso.
Le autorità, forse per evitare isterismi a ridosso del Capodanno cinese, dicono che il virus non si trasmette da uomo a uomo. Torna la calma a Wuhan, ma è solo un fuoco di paglia. L’11 gennaio arriva l’ufficialità: il 2019-n-Cov – come è stato rinominato il virus in gergo scientifico – passa da uomo a uomo.
Il 23 gennaio viene chiuso l’aeroporto della città e si fermano tutti i mezzi di trasporto pubblico: scatta la quarantena. Il resto è storia recente.
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