Coronavirus, il bilancio si aggrava. Quei dubbi sul numero reale dei contagiati
A che punto è il nuovo coronavirus? Difficile dirlo, anche se gli esperti sono chiari: la curva dei contagi, in Cina, si impenna ora dopo ora. Due sono le tendenze: mentre nell’ex Impero di Mezzo i casi aumentano, nel resto del mondo la linea resta piatta, tranne qualche sussulto. Per capire meglio se l’emergenza rimarrà effettivamente circoscritta entro la Grande Muraglia o si trasformerà in vera e propria pandemia, dovremo aspettare i prossimi 15 giorni.
Il direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive degli Stati Uniti, Anthony Fauci, ha spiegato all’Ansa che il virus 2019-n-Cov “si sta evolvendo” e che “la sua adattabilità e contagiosità appaiono rafforzate”. L’analisi del direttore Fuaci è chiara: “I numeri dell’epidemia continuano a crescere, è evidente che non c’è alcun rallentamento. Anzi: la diffusione è ancora molto forte nonostante le eccezionali misure di isolamento adottate, abbiamo migliaia di nuovi casi ogni giorno”.
La nota positiva, per gli altri Paesi, è che la quai totalità dei casi contagiati – al momento – si sta registrando in Cina. Questo vuol dire che “le incredibili misure di contenimento messe in atto stanno dando i loro frutti”. La speranza è che il cordone sanitario cinese regga anche nelle prossime settimane “nonostante il pesante impatto che sta avendo sull’economia”.
Il bollettino si aggrava
I bollettini quotidiani provenienti dalla Commissione sanitaria nazionale cinese si aggravano giorno dopo giorno. I morti accertati sono arrivati a 908, con 97 persone decedute nelle ultime ventiquattro ore. Ricordiamo che domenica è stata la giornata che ha fatto registrare il maggior numero di vittime. Delle 97 vittime citate, 91 erano nella provincia dello Hubei, epicentro del contagio.
A proposito di contagi, i pazienti infetti sono ormai oltre 40mila (per l’esattezza 40.171), 6.500 dei quali in gravi condizioni di salute. I dimessi dall’ospedale sono 3.281. Il portavoce della Commissione nazionale della sanità, Mi Feng, ha fatto notare come il tasso di recupero dal nuovo coronavirus abbia raggiunto l’8,2%, rispetto all’1,3% registrato il 27 gennaio.
Il numero reale dei contagiati
In uno scenario del genere l’imprenditore Alberto Forchielli – nonché fondatore di Mandarin Capital partners – in un’intervista rilasciata al quotidiano La Verità, ha affermato che secondo lui i casi di persone infettate potrebbero essere molti di più rispetto a quanti dichiarati da Pechino. “Sono stimati 80mila casi, al momento. Qua è tutto fermo – ha dichiarato Forchielli – è la paralisi. In Cina ho lasciato dipendenti e uffici, al momento irraggiungibili. Nessuno parte per la Cina, adesso tutti hanno paura di rimanere bloccati là”.
Forchielli ha inoltre specificato che “il 97% dei contagiati resta nella provincia di Wuhan anche se il numero reale è molto più grande di quello che ci viene comunicato. La verità è che siamo intorno agli 80.000 contagiati. Ci sono anche delle difficoltà tecniche che impediscono di fare il conto correttamente”. Difficile fare previsioni su quando durerà ancora l’emergenza: “Io dico che andremo avanti almeno fino all’estate. Sempre se non sopraggiungono brutte notizie”.
Nel frattempo la Cina auspica che la comunità internazionale rimanga “razionale” nella risposta all’epidemia e continui a sostenere le misure prese dal governo cinese in risposta all’emergenza. Lo ha dichiarato il primo ministro cinese, Li Keqiang, durante un colloquio telefonico con la cancelleria tedesca Angela Merkel, avvenuto nella serata di ieri.