Niente confische e multe bluff. Ecco il regalo del governo alle ong
Tutto come previsto, verrebbe da dire. Dopo le elezioni regionali in Emilia Romagna, c’era da aspettarsi, da parte della maggioranza giallorossa, un’accelerazione sulla “discontinuità” spesso invocata dall’area più a sinistra del Partito democratico.
E così, specialmente in tema di immigrazione, il governo Conte II si appresta a varare le definitive modifiche dei decreti sicurezza. Si tratta delle norme che hanno contrassegnato, durante il governo Conte I formato dalla maggioranza M5S – Lega, la gestione del tema immigrazione quando al Viminale sedeva Matteo Salvini.
Ad annunciarlo, come già scritto ieri su IlGiornale, è stato il ministro dell’interno Luciana Lamorgese nel salotto televisivo più vicino alla sinistra del Pd ed alle sardine, ossia nella trasmissione di Fabio Fazio in onda domenica sera su Raidue: “Modificheremo i decreti sicurezza”, ha dichiarato senza mezzi termini l’attuale titolare del Viminale.
Ma quali sono le modifiche che verranno introdotte? Una piccola anticipazione è arrivata nelle scorse ore dal quotidiano La Stampa, secondo cui il nuovo testo è pronto già da alcune settimane e giace all’interno dei cassetti del ministero dell’interno. Mancherebbe, in poche parole, solo la sua presentazione in seno al consiglio dei ministri ed il via libera della maggioranza. Non affatto scontato, per la verità.
E questo perché lo stesso ministro Lamorgese ha parlato di “modifiche” dei decreti sicurezza, non di eliminazione. Una fetta non indifferente, sotto il profilo numerico, della maggioranza ha sempre insistito per l’abrogazione definitiva del testo voluto da Salvini.
Non è un dettaglio di poco conto: il titolare del Viminale, unico tecnico del governo, evidentemente ha iniziato a studiare per bene la sua parte politica. E sta provando a far “digerire” alla parte più rossa dei giallorossi il fatto che i decreti sicurezza, al momento, non possono essere del tutto eliminati. Luciana Lamorgese, in particolare, da Fazio ha giocato il ruolo dell’anti Salvini, l’intervista del resto era impostata proprio in questa ottica ed in questa prospettiva, tuttavia anche lei, assieme ai tecnici del Viminale, è preoccupata dall’aumento del numero degli sbarchi dalla Libia. E soprattutto, assieme al premier Conte, la Lamorgese risulta impegnata a mediare con la parte “gialla” della maggioranza giallorossa, che non vorrebbe l’eliminazione totale dei decreti Salvini.
Il nuovo testo che dovrebbe venir fuori dunque, è un insieme di compromessi il cui scopo principale è dare vagamente l’idea di aver attuato la tanto agognata discontinuità. Le modifiche ai decreti sicurezza avrebbero come perno i rilievi fatti dal presidente Sergio Mattarella nell’ottobre 2018. Questi ultimi, fungerebbero da ombrello sotto il quale trincerare la “necessità” di essere conformi ai dettami della Costituzione. Il Quirinale, nei suoi rilievi, ha ribadito il concetto secondo cui “restano fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato e, in particolare, quanto direttamente esposto dall’articolo 10 della Costituzione e quanto discende dagli impegni internazionali assunti dall’Italia”.
Da questa base, il governo starebbe lavorando alla reintroduzione della protezione umanitaria, una categoria quest’ultima abolita già nel primo dei due decreti sicurezza. Tuttavia, non si tratterà di un pieno ritorno al passato: la protezione sarà data soltanto ad alcune persone che hanno palesi difficoltà, come donne incita oppure soggetti che manifestano disagi psichici.
C’è poi un altro capitolo piuttosto spinoso, quello cioè delle multe alle Ong. Luciana Lamorgese è molto attenta da Fazio a parlare della necessità di coinvolgere le organizzazioni non governative: “Quando loro vanno a raccogliere in mare hanno bisogno di un collegamento con noi”, ha dichiarato il ministro.
Un modo per mostrare vicinanza alle Ong e dunque alla parte politica che le sostiene all’interno della maggioranza giallorossa. Al tempo stesso però, nel nuovo testo che la Lamorgese è in procinto di presentare, le multe non saranno tolte. Altro segnale di come, alla lunga, molte norme del decreto Salvini non verranno del tutto abrogate. Si parla, come rivelato ancora da La Stampa, di sanzioni comprese tra 10mila e 50mila Euro, non di più. Inoltre, non sarà tolta la norma sulla confisca del mezzo usato dalle Ong: quest’ultima possibilità, potrebbe essere prevista però solo in caso di reiterazione delle violazioni delle norme.
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