Coronavirus, scienziati cinesi: “Il periodo d’incubazione può arrivare a 24 giorni”
Forse le misure adottate fino ad oggi per contenere l’espandersi dell’epidemia di coronavirus, come la quarantena sia per singole persone che per intere città, potrebbero essere state non del tutto corrette.
Il periodo di incubazione del nuovo coronavirus che sta sconvolgendo la Cina e terrorizzando il resto del mondo “potrebbe durare fino a 24 giorni”. La notizia, che sovverte quanto ipotizzato fino ad oggi da medici e virologi, è stata rivelata dal quotidiano britannico “Independent” che ha ripreso uno studio di un team di ricercatori cinesi tra cui figura Zhong Nanshan, lo scienziato conosciuto a livello internazionale per il suo lavoro nella gestione dell’epidemia di Sars nel 2003.
Da un nuovo studio, infatti, è emerso che “l’incubazione potrebbe essere zero giorni o arrivare fino a 24, dieci giorni in più di quanto si credesse in precedenza”. L’articolo, che attende di essere sottoposto alla revisione di altri ricercatori (‘peer review’), indica un periodo medico di incubazione di tre giorni. Se le conclusioni di Zhong Nanshan dovessero essere confermate si aprirebbero nuovi preoccupanti scenari e andrebbero riviste le misure di quarantena messe in atto fino ad oggi. Il protocollo internazionale infatti prevede 14 giorni di isolamento per chi è risultato positivo al coronavirus per chi è stato nelle zone a rischio o è venuto a contatto con i pazienti risultati positivi ai test.
La situazione in Cina “rimane molto grave” e occorrono “ferma fiducia, forte determinazione e misure più risolute” per vincere la “guerra del popolo” contro il coronavirus. È quanto ha dichiarato il presidente cinese Xi Jinping, citato oggi dall’agenzia Xinhua, durante una visita di ispezione in un centro per la prevenzione e il controllo dell’epidemia a Pechino dove è apparso in pubblico con la mascherina protettiva e si è fatto riprendere durante lo screening della temperatura corporea.
Nel Paese, sono già 900 i morti e oltre 40mila le persone contagiate dal coronavirus. Ma i timori non sono limitate al solo gigante asiatico. Nelle scorse ore le autorità britanniche hanno dichiarato il coronavirus una minaccia “grave e imminente” per la salute pubblica. Il ministro della Sanità britannico Matt Hancock ha annunciato che il Regno Unito attuerà misure per “garantire che il pubblico” sia protetto dalla trasmissione di questo virus. Nel Regno Unito sono stati registrati quattro casi di contagio, l’ultimo ieri. Il paziente, che si trova nel Royal Free Hospital di Londra, sarebbe stato in contatto con un’altra persona infetta nel Paese.
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