Prescrizione, Italia Viva dirà sì alla fiducia. Ma Renzi prepara un’altra legge
Italia Viva si piega e, a scanso di equivoci, voterà la fiducia al decreto Milleproroghe in cui verrà inserita la nuova norma sulla prescrizione dopo l’accordo trovato da Movimento 5 Stelle, Leu e Partito democratico.
Una tregua momentanea quella dei renziani, che sono pronti a dare battaglia un minuto dopo l’entrata in vigore del compromesso targato Giuseppe Conte: come riportato da La Repubblica, Matteo Renzi si metterà subito al lavoro per presentare una proposta di legge (di cui sarà il primo firmatario) per smantellarlo e tornare così alla legge di Andrea Orlando. L’ex presidente del Consiglio ha parlato così ai suoi fedelissimi: “Vediamo come si comporterà il Partito democratico e se al Senato hanno i numeri per bocciarla”.
La discussione del testo avverrebbe verso marzo/aprile, quando la campagna elettorale in occasione delle elezioni Regionali entrerà nel vivo. La formula del senatore di Firenze è sempre la stessa: “Stanno solo spostando il problema ma in avanti di qualche settimana. Ma prima o poi esplode”. Nel frattempo gli uffici stanno già provvedendo a mettere nero su bianco la mediazione raggiunta dai giallorossi. La strada dell’emendamento al Milleproroghe è stata ritenuta quella più veloce: per entrare in tale decreto deve esserci la proroga e dunque la riforma Alfonso Bonafede viene spostata in avanti di qualche giorno.
“Pd schiavo dei grillini”
Da Italia Viva fanno sapere che solamene un “capolavoro tecnico” potrebbe riuscire a evitare che in commissione a Montecitorio si voti anche il lodo Annibali e si annulli il pericolo del ddl Costa. La posizione di Renzi però non cambia: considera l’accordo incostituzionale e continuerà senza alcun dubbio la sua battaglia per smascherare l’appiattimento del Pd a favore del M5S. “Pd schiavo dei grillini”, circola da diverso tempo. Comunque Iv voterà sì in Aula, sia alla Camera che al Senato.
L’intenzione dell’ex premier è quella di evitare di essere additato come possibile partner del centrodestra: dunque la “legge Renzi” è considerata un’opzione migliore rispetto a quella del voto della proposta del forzista Costa. “Abbiamo bisogno di stabilità, ma non di immobilismo, una stabilità che non sia vivacchiare”, aveva avvertito pochi giorni fa lanciando un chiaro avviso all’avvocato Conte. E ora continua a ribattere in maniera convinta: “Dovranno darci ragione come è successo sull’Ilva, sugli 80 euro, sul Jobs Act. Non si scappa”.
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