Le sardine chiedono scusa alla Meloni: “Siamo affranti per le offese”
Le sardine fanno un passo indietro e si scusano con Giorgia Meloni, vittima di insulti choc dopo essersi opposta alla “mancetta elettorale” che il governo M5S-Pd stava per approvare in favore della Casa delle Donne di Roma, il ritrovo delle femministe radical chic della sinistra capitolina.
Nella lettera inviata dal movimento ufficiale dei pesciolini alla presidente di Fratelli d’Italia si legge: “Onorevole Meloni, siamo affranti nel venire a conoscenza degli insulti a lei rivolti da parte degli utenti del gruppo Facebook nominato ‘Sardine di Roma’. Quel gruppo non è di nostra appartenenza, non più”.
Nella missiva è stato ricordato che circa 6 giorni fa Ogongo Stephen, il giornalista che ha aperto il gruppo, ha provveduto a rimuovere “quanti ne facevano parte come moderatori e se ne è appropriato completamente”. Dunque la responsabilità della moderazione dei contenuti “è interamente a suo carico ed è sua, oltre che naturalmente degli autori delle parole a lei rivolte, la responsabilità di quei contenuti”. Pertanto risulta difficile “attribuire responsabilità quando vengono oscurati nomi e foto di coloro che sarebbero chiamati a rispondere”.
“Tuteliamo le donne”
Il movimento anti-Salvini ha ribadito che pochi giorni fa, nella giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, ha preso posizione “contro questo fenomeno, purtroppo in aumento, causato dall’irresponsabile uso quotidiano dei social network e dalla mancanza di una legge severa che contrasti realmente questa deriva”. Nello specifico la legge 29 maggio 2017 n.71 avrebbe “bisogno di una modifica drastica, un ampliamento nel punto relativo al cyberbullismo”. Perciò è stata confidata fiducia nel lavoro della leader di FdI: “Crediamo che lei, come tanti altri parlamentari con a cuore i principi democratici, possa aiutarci nel raggiungere questo traguardo”.
Le sardine nella lettera hanno inoltre sottolineato di essere a favore della “tutela delle donne che purtroppo negli ultimi tempi vengono spesso ridotte a oggetti del desiderio e degli istinti di alcuni uomini che ne abusano. Questa dinamica costituisce un vero pericolo per la vita quotidiana di ogni donna”. Tuttavia si sono dette dispiaciute per averla “vista gioire, considerando una vittoria il blocco dei finanziamenti alla casa delle donne. Una donna in difficoltà in quella casa non è di destra o di sinistra. Una violenza non sarà mai di destra o di sinistra. Il bisogno di aiuto non conosce schieramenti”. Nel testo poi si legge che il femminicidio “non sarà mai una battaglia tra destra e sinistra. Resterà sempre una minaccia all’incolumità di una donna. Una donna che poteva essere salvata, se solo le si tendeva una mano”.
Nella parte conclusiva sono state ribadite le scuse a Giorgia Meloni, a nome di tutti coloro che le si stanno scagliando contro: “Le chiediamo scusa seppure non sia nostra diretta responsabilità. Siamo persone, prima ancora che sardine. Dunque siamo naturalmente spinti a proteggere i più fragili dagli squali, senza distinzione alcuna. Che gli insulti rivolti alla sua persona siano reali o oggetto di una macchinazione, in questo momento è lei che va protetta”.
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