Santori minimizza il flop di Scampia. E annuncia che le sardine torneranno in piazza
Mattia Santori non è d’accordo sul calo di appeal delle sardine. Rilancia una seconda fase e annuncia varie manifestazioni di piazza.
Nonostante questo, giovedì a Scampia erano presenti poche decine di persone. “Lì era previsto l’ arrivo di Salvini – prova a minimizzare il fondatore del movimento -. Ma il leader della Lega ha poi cambiato idea e il presidio ha perso significato”.
Santori spiega che le sardine saranno a Roma il 16 febbraio, a Napoli il 18 e a Lecce il 19 febbraio. Il leader promette grandi eventi e aggiunge che ci sarà “una staffetta con Tina, la Sardina di 40 metri che abbiamo mostrato in piazza San Giovanni e che ha preso il nome dalla partigiana Costa. Perché per noi l’antifascismo è un tema fondante”.
Santori annuncia poi che la prossima settimana il movimento incontrerà i ministri Giuseppe Provenzano e Francesco Boccia, ai quali chiederà una riflessione sul progetto di autonomia differenziata, che “rischia di penalizzare proprio le regioni del Sud”, specifica il capo delle sardine. Inoltre, il movimento dovrebbe incontrare anche il premier Giuseppe Conte, il quale non ha ancora risposto ma Santori è tranquillo perché secondo lui il presidente del consiglio è attento alle istanze del movimento. E aggiunge che questi incontri saranno una dimostrazione di forza da parte di ragazzi venuti dal nulla che possono diventare interlocutori delle istituzioni.
In un’intervista al Corriere della Sera, Santori rivela inoltre che le sardine sono state contattate anche “anche da partiti che non ci saremmo mai aspettati”, quindi da politici di vari schieramenti in quanto il leader conferma che prima o dopo il movimento avrà un incontro con il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti. “È uno dei pochi che ha capito che non siamo dei mostri ma che possiamo dare una mano”, afferma Santori, il quale precisa che il Pd “ha grande bisogno di innovazione e noi rappresentiamo un nuovo modo di fare comunicazione politica”.
Il leader delle sardine ammette di aver commesso degli errori, come la foto con Luciano Benetton e Oliviero Toscani. Santori dice che la frase del fotografo sul crollo del ponte Morandi è stata “molto infelice. Lui non ha filtri, si è forse fatto prendere la mano. Giustamente Benetton ha preso le distanze. E lo stesso facciamo noi”. Infine, il capo delle sardine dice che nell’incontro di metà marzo a Scampia si discuterà dell’ipotesi di creare un’associazione radicata sul territorio e una struttura a livello nazionale.
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