Rimini, prendeva il reddito di cittadinanza ma lavorava al night club: segnalata ballerina di lap dance
Da una parte percepiva il reddito di cittadinanza, la misura voluta dal Movimento 5 Stelle e varata l’anno scorso dal governo giallo-verde.
E dall’altra percepiva uno stipendio in nero, lavorando come ballerina di lap dance all’interno di un night club di Rimini. Al centro della vicenda, una ragazza di 20 anni di Modena, che sarebbe stata scoperta dalla guardia di Finanza della città romagnola durante un controllo in un locale notturno della riviera.
La scoperta delle fiamme gialle
Secondo quanto riportato da Il resto del Carlino, la giovane ballerina faceva parte di un nucleo familiare che poteva godere del sussidio statale. Ma, al tempo stesso, avrebbe omesso di comunicare l’avvio della sua attività lavorativa e di pagarne regolarmente le tasse. In base a quanto ricostruito dal quotidiano, insieme a lei, sarebbero state individuate altre quattro lavoratrici rimaste ignote al fisco.
La multa per l’imprenditore
Per il datore di lavoro delle dipendenti in nero è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale, subito revocata però a seguito del pagamento di una maxi-sanzione da 20mila euro e dall’assunzione delle giovani. Nell’ambito di altri controlli, sempre disposti dalle fiamme gialle, sarebbe stata individuata una donna ucraina che, nonostante l’assunzione con regolare contratto da cameriera in un hotel, percepiva comunque il reddito di cittadinanza, non avendo comunicato l’avvio dell’impiego e il reddito del coniuge.
Gli ultimi casi
Ma il caso della ballerina modenese è soltanto l’ultimo. A Roma, proprio in queste ore, sarebbero stati scoperti due uomini che, pur risultando nullatenenti ai fini dell’ottenimento della misura, in realtà, avevano avviato il primo una rivendita di auto su inernet, conseguendo quindi profitti in nero, e il secondo un giro di sostanze illecite. A scoprire il giro dei due, che erano riusciti a chiedere e a percepire il reddito di cittadinanza, sono stati i finanzieri del comando provinciale della capitale che, una volta scoperto e accertato la sussitenza dei reati, ha denunciato i due uomini all’autorità giudiziaria e ha interessato gli uffici provinciali dell’Inps per la sospensione del sussidio e per il recupero delle somme ricevute indebitamente.
Reddito di cittadinanza “indebito”
Soltanto negli ultimi giorni, i carabinieri hanno accertato altri episodi simili, in particolare tra chi si sostenta spacciando droga. Pochi giorni fa, durante un controllo all’interno di un ristorante a Fiumicino, le fiamme gialle avevano scoperto sette dipendenti abusivi, mentre l’unico lavoratore assunto con regolare contratto non aveva comunicato il nuovo impiego ai fini dell’annullamento del reddito di cittadinanza. Anche in quella circostanza, l’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per non aver comunicato la variazione della sua posizione lavorativa ed è stato segnalato.
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