Chef Rubio “licenziato” come Oliviero Toscani. Il Todis gli preferisce Lino Banfi
Non solo Oliviero Toscani, licenziato dalla Benetton. C’è anche Chef Rubio tra i “morti di fama” della sinistra, caduti in disgrazia. Il cuoco (per mancanza di prove) ha appena perso il suo sponsor più noto. La catena di supermercati Todis lo ha bellamente scaricato. Ironia della sorte, lo chef da centro sociale è stato soppiantato da un rivale insospettabile. Al suo posto, sui cartelloni pubblicitari, da qualche giorno compare Lino Banfi.
Chef Rubio è durato soltanto un anno come testimonial
Nonno Libero, evidentemente, è un testimonial più rassicurante e meno divisivo dell’ex rugbista romano, al secolo Gabriele Rubini. Il motivo del “licenziamento”? Lo lascia intuire il sito specializzato Foodweb. “In un epoca di reputation come la nostra, la scelta della giusta figura attraverso cui promuovere l’immagine positiva dell’azienda e dei suoi prodotti si rivela spesso determinate. Le insegne della Gdo non fanno eccezione, discount compresi. Come dimostra, tra gli altri, il fortunato connubio che va avanti dal 2017 tra Md e Antonella Clerici. Su queste basi, il 2020 di Todis, il discount di proprietà della Iges Srl (100% PAC 2000A Conad), si apre con l’annuncio del nuovo testimonial delle campagne di comunicazione, Lino Banfi. Uno degli attori italiani più amati e conosciuti”.
Cancellata la sua trasmissione televisiva
Ad essere amato, invece, il signor Rubini non ci riesce proprio. I suoi tweet incendiari hanno suscitato polemiche furiose. Una volta contro Salvini, un’altra contro la Meloni. Non ha risparmiato neanche i poliziotti morti in servizio. Uno scollamento con l’opinione pubblica impressionante. Non a caso, nel novembre scorso, Discovery ha cancellato “Camionisti in trattoria”, la trasmissione che lo aveva reso popolare tra gli italiani. Ora anche il Todis, dopo appena un anno, lo congeda.
I tweet contro Kirk Dogulas
Lui, dal canto suo, non perde il vizio di sproloquiare. L’ultimo bersaglio? Un morto. Kirk Douglas, scomparso all’età di 103 anni. “Morto uno dei più grandi attori sionisti della storia. Grazie a lui–ha scritto Chef Rubio su Twitter – il revisionismo religioso e storico è stato possibile anche su pellicola e il pubblico coccolato dalle bugie, ha così smesso di farsi domande e accettare passivamente tutto”. Un post delirante, contestato da tutti. E pensare che, da due mesi Chef Rubio sarebbe a Gaza per partecipare a un progetto “umanitario”. Umanità che, a leggere certi post, non è mai pervenuta.