Il magrebino pluripregiudicato: botte alla ex, sequestro del parroco e la rapina con pistola
Aveva riempito in pochi anni la propria fedina penale di una lunga lista di reati, ma era anche riuscito a mantenere un profilo basso dopo aver fatto perdere le proprie tracce in segjuito all’ultimo episodio di cui si era reso protagonista: questo almeno fino alla scorsa notte, quando è finito in manette a Mestre (Venezia) e subito trasferito al centro per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo (Gorizia).
Il responsabile, un marocchino di 34 anni, è stato infatti colpito da decreto di espulsione, firmato dal questore di Venezia e subito applicato. L’arresto durante la notte dello scorso lunedì 3 febbraio, quando il 34enne è stato colto in flagranza di reato dopo essersi furtivamente introdotto all’interno del mercato ortofrutticolo di via Torino a Mestre.
In sua compagnia altri due complici, un tunisino ed un marocchino i quali, secondo quanto riportato da “Venezia Today”, erano loro stessi già destinatari entrambi di decreti di espulsione con obbligo di abbandonare l’Italia entro 7 giorni dall’emanazione del provvedimento.
Il 34enne nordafricano è personaggio già noto alle forze dell’ordine almeno a partire dal 2014, quando cioè si trasferì dalla provincia di Como a quella di Mestre con in mano, allora, un permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Pluripregiudicato marocchino in manette: ora è pronta l’espulsionePubblica sul tuo sito
Fin da subito, tuttavia, iniziò a delinquere, accumulando numerose denunce per spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni personali, violazioni di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale. Oltre a ciò, nel 2017 arrivò per lui anche l’incriminazione per atti persecutori commessi nei confronti della ex compagna, una donna di nazionalità italiana, e del figlio di lei, un bimbo di soli 6 anni. Agguati, minacce, aggressioni, una situazione per la vittima divenuta ingestibile specialmente dopo aver messo la parola fine alla loro relazione, tanto da esser costretta a lasciare la sua casa per trasferirsi a vivere presso un’amica.
Se ciò non bastasse, nel dicembre del 2018 fu lo stesso marocchino ad autodenunciarsi, segnalando agli uomini del commissariato di Mestre la sua intenzione di uccidere la ex. Fermato in tempo, arrivò per lui un divieto di dimora nella provincia di Venezia. Cosa che non lo scoraggiò dall’effettuare un nuovo agguato all’italiana, bloccata per strada e minacciata con un taglierino: anche in quell’occasione fu la polizia ad intervenire, e ad arrestare il malvivente dopo una violenta colluttazione. Finalmente, a seguito di quell’ultimo episodio, finì in carcere.
Sempre nel 2018, poi, si rese protagonista anche di un sequestro di persona con rapina ai danni del parroco della chiesa dell’Annunziata di Campalto. Il sacerdote già conosceva il nordafricano, a cui aveva spesso negli anni elargito delle piccole somme di denaro come elemosina. Ciò, tuttavia, non bastava più al magrebino, che aveva approfittato della situazione diventando progressivamente più esoso oltre che minaccioso nei confronti del generoso donatore, costretto addirittura a barricarsi nella canonica. Il 10 ottobre 2018 quindi, il marocchino si presentò direttamente in chiesa con una pistola in mano, con cui rapinò il parroco, portandogli via anche il denaro delle offerte.
Dopo un periodo in cui aveva fatto perdere le proprie tracce, quindi, il 34enne è tornato allo scoperto, facendosi sorprendere durante un’incursione al mercato ortofrutticolo di Mestre. Colto sul fatto, è stato quindi arrestato, ricevendo il decreto di espulsione firmato dal prefetto e attuato immediatamente dal questore. Lo straniero sarà dunque allontanato dal paese dopo la tappa al Cpr di Gradisca d’Isonzo.
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