L’assist delle toghe a Casarini: la Mare Jonio torna in mare
Ben presto un’altra nave Ong potrà riprendere il largo: la Mare Jonio, appartenente alla Mediterranea Saving Humans, è stata dissequestrata nelle scorse ore.
A prendere tale decisione è stata la sezione civile del tribunale di Palermo che, come riportato dall’AdnKronos, ha integralmente accolto il ricorso della società armatrice della Mare Jonio. La nave era sotto sequestro amministrativo dallo scorso mese di settembre, dopo aver fatto sbarcare a Lampedusa 31 migranti.
Già diverse settimane fa i membri di Mediterranea avevano avviato una campagna, denominata “Adesso Basta. Basta una firma”, per chiedere proprio il dissequestro del proprio mezzo usato per le missioni nel tratto di mare in cui scorre il flusso di migranti legato alla rotta libica.
L’accoglimento del ricorso dell’Ong, è arrivato proprio nei giorni in cui il caso giudiziario relativo alla Mare Jonio, risalente allo scorso mese di marzo, è tornato ad essere di attualità. La settimana scorsa infatti, la procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio ha chiesto l’archiviazione per Luca Casarini e Pietro Marrone.
I due sono stati rispettivamente il capo missione ed il capitano della Mare Jonio nel periodo in cui la nave, per l’appunto nello scorso mese di marzo, è entrata in acque territoriali italiane con alcuni migranti a bordo contravvenendo allo stop imposto dalla Guardia di Finanza. Per questo motivo, Casarini e Marrone erano stati indagati dalla procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La vicenda ha rappresentato il primo di una lunga serie di scontri avvenuti lo scorso anno tra l’allora governo gialloverde e le Ong.
Con la richiesta di archiviazione dei due principali protagonisti, il caso potrebbe non essere chiuso. Infatti, nel mirino dei magistrati siciliani potrebbe finire la modalità con la quale i finanzieri hanno dato l’ordine alla Mare Jonio di non entrare in acque italiane. In particolare, dalle intercettazioni è emerso che alcuni membri delle Fiamme Gialle hanno impartito il diniego all’ingresso nel nostro territorio sulla base di un ordine dell’autorità giudiziaria. Ordine che però non è mai stato emesso. Anche se lo stesso Luigi Patronaggio nei giorni scorsi ha smentito ogni ipotesi relative a possibili indagini sui finanzieri, non è escluso che la vicenda possa andare avanti.
Nel frattempo, la Mediterraneo Saving Humans può vantare di aver incassato, nel giro di pochi giorni, due vittorie giudiziarie: “Dopo l’archiviazione delle accuse contro il comandante Marrone e il capo missione Casarini – ha infatti dichiarato nelle scorse ore Alessandra Sciurba, presidente dell’Ong italiana – Il dissequestro della Mare Jonio è un altro fondamentale passo verso la cancellazione dal basso dei Decreti Salvini”.
I membri di Mediterranea hanno dunque puntato nuovamente il dito contro le norme sull’immigrazione volute dall’ex ministro Matteo Salvini. Del resto, l’Ong negli ultimi mesi è stata tra le più attive nel chiedere una “discontinuità” su questo fronte all’esecutivo Conte II.
E nel comunicato di Alessandra Sciurba, non sono mancati riferimenti negativi rivolti anche alla maggioranza giallorossa: “Il governo attuale – si legge infatti nella nota – non ha avuto il coraggio di fare politicamente quello che un tribunale oggi ha ritenuto essere l’unica cosa giusta. La nostra nave è libera, e adesso vogliamo tornare in mare al più presto, a salvare i profughi di una guerra terribile dall’annegamento e dalle catture delle milizie libiche, a salvarci, insieme alle altre navi della società civile, da scelte criminali e velenose come quelle del rinnovo del memorandum con la Libia”.
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