Toghe all’assalto di Salvini: “Processo per Open Arms”
Torna nuovamente di attualità il caso Open Arms e non perché la nave spagnola attualmente è nei pressi di Pozzallo, con l’intento evidente di far sbarcare i 363 migranti che ha a bordo.
Bensì perché si è tornato a parlare di quanto accaduto ad agosto, precisamente il 20 di agosto, giorno in cui a Roma cadeva il governo gialloverde mentre a largo di Lampedusa il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, saliva a bordo della Open Arms ponendola sotto sequestro.
Da allora è stata avviata un’inchiesta da parte proprio della procura agrigentina, che ha visto Matteo Salvini, in quei giorni di agosto ancora al Viminale, come indagato per non aver concesso il via libera allo sbarco della nave dell’Ong spagnola. Nelle ultime ore, è stato lo stesso leader della Lega ad avvisare degli ultimi risvolti giudiziari: “Mi è arrivata un’altra richiesta di processo perché ad agosto ho bloccato lo sbarco di clandestini dalla nave di una Ong spagnola – ha affermato il numero uno del Carroccio – Ormai le provano tutte per fermare me e impaurire voi: vi prometto che non mollo e non mollerò, mai!”
Da queste parole ben si intuisce come il riferimento è proprio al caso Open Arms. È probabile dunque, che l’ex ministro dell’interno sarà indiziato con le accuse di sequestro di persona e di abuso d’ufficio.
Del resto, già in altre due occasioni si è proceduto con tali accuse contro lo stesso segretario leghista e, per la precisione, sulla vicenda Diciotti e su quella inerente la Gregoretti. Nel primo caso Matteo Salvini ha ottenuto, nello scorso mese di marzo, l’immunità da parte del Senato dopo una richiesta di rinvio al processo pervenuta dal tribunale dei ministri di Catania. Il secondo caso invece verrà deciso nei prossimi giorni, visto che in Senato è prevista la votazione sull’immunità da eventualmente accordare a Salvini dopo la richiesta giunta dal tribunale dei ministri di Palermo.
La vicenda Open Arms ha avuto la sua origine nei primi giorni di agosto: in particolare, l’Ong spagnola ha iniziato a chiedere, una volta giunta nei pressi di Lampedusa, di entrare in territorio italiano e far sbarcare i migranti che aveva a bordo. Così come accaduto in tutti i casi precedenti registrati in estate, dal Viminale è arrivato un secco diniego rispetto a questa richiesta.
Per diversi giorni, la Open Arms è quindi rimasta a largo dell’isola delle Pelagie, fino a quando, come detto, lo scorso 20 agosto Luigi Patronaggio ha voluto verificare di persona la situazione dei migranti. Giudicato l’intero contesto “insostenibile” dallo stesso magistrato, è stato disposto il sequestro della nave e lo sbarco delle persone a Lampedusa. Da qui poi, il via al procedimento giudiziario nei confronti di Matteo Salvini che oggi potrebbe aver vissuto un momento di svolta.
il giornale.it