La lezione di Londra

Il momento della veritร  (lโ€™ennesimo โ€“ verrebbe da dire) sembra essere arrivato. Allo scoccare della mezzanotte, il Regno Unito non farร  piรน parte dellโ€™Unione europea e Boris Johnson potrร  dire completato, almeno in parte, il suo piano per confermare il divorzio tra Londra e Bruxelles. Un momento storico per il Regno Unito e per lโ€™Europa che dimostra che quel colpo assestato nel 2016 dalla maggioranza dei britannici ha avuto i suoi frutti. Nonostante tutto. Nonostante lโ€™opposizione mediatica, il pantano imposto dallโ€™Unione europea,i tecnicismo burocratici e una netta opposizione da parte dellโ€™establishment europeo. E se sarร  solo il futuro a dire se e i britannici avranno fatto la scelta giusta, quello che resta, nel Regno Unito, รจ il rispetto della volontร  popolare. Un dato non sempre scontato in unโ€™Europa solitamente poco incline nellโ€™accettare la decisione presa dagli elettori.

Per Londra sono sicuramente momenti complessi. รˆ chiaro che le sfide per il Regno sono tuttโ€™altro che semplici dal momento che Johnson non solo sta convogliando il Paese in un futuro assolutamente aleatorio nei rapporti con lโ€™Europa, ma anche sul fronte interno. La Scozia ribolle, il confine con lโ€™Irlanda resta un nodo da sciogliere significativo. I negoziati con Bruxelles non sono finiti e di certo qualcuno metterร  i bastoni tra le ruote alla macchina avviata da Londra. Ma in ogni caso Londra potrร  farlo con la coscienza di chi ha accettato non la volontร  altrui, ma quella del popolo: e questo รจ giร  un vanto per un governo. Step by step, come direbbero gli inglesi. Perchรฉ il percorso non รจ finito e le tappe sono ancora molte. Tuttavia con lโ€™idea che da domani il futuro sarร  libero dai vincoli europei. E anche con lโ€™impressione di aver fatto scattare una scintilla in molti movimenti europei che per decenni hanno creduto di non poter ottenere alcuna modifica del proprio destino, convinti o disillusi sul fatto che lโ€™Unione europea sarebbe comunque stata la via maestra dellโ€™Europa.

La lezione britannica invece dimostra il contrario. La democrazia a volte vince e anche se non piace. E il messaggio rivolto a Bruxelles e a tutte le cancellerie europee รจ che esiste un modo per uscire dal pantano. Certo: lo fa lโ€™unica nazione che avrebbe potuto farlo e soprattutto nel mondo piรน indolore. La Gran Bretagna ha una moneta, ha avuto per piรน di quarantโ€™anni un rapporto burrascoso con lโ€™Ue, ha una propria strategia autonoma nei confronti del mondo e storicamente cosรฌ come politicamente รจ sempre piรน rivolta verso lโ€™Atlantico che verso lโ€™Europa. Anzi, se ha avuto un avversario รจ quasi sempre stato quel cuore dellโ€™Unione europea rappresentato dalla Germania e dalla Francia. Imperi nemici prima, vertici dellโ€™asse franco-tedesco ora. Ed รจ quindi chiaro che un vecchio impero mai rassegnato a contare poco in Europa avrebbe accettato ben volentieri la fuga da una struttura europea sempre piรน fragile e sempre meno incline a rappresentare il volere di tutte le facce del continente. Londra guarda a Oriente, parla con lโ€™America e interagisce con lโ€™Africa. E unโ€™Europa con un potere troppo forte tra Berlino e Parigi รจ sempre stato il suo peggiore incubo. E uscire facendolo anche con il rispetto dellโ€™elettorato รจ un segnale importante: doppio colpo allโ€™Europa verticistica e franco-tedesca. Politico e dโ€™immagine.

Il colpo รจ arrivato. Ed รจ chiaro che sia doloroso per entrambe le parti. Il governo britannico pagherร  un pesante dazio per aver deciso di abbandonare Bruxelles. Ma la Global Britain potrebbe essere un contrafforte importante. Dallโ€™altra parte lโ€™Unione europea ha incassato il colpo sperando nel Vietnam politico: ma gli effetti della Brexit non sono minimi nemmeno per lโ€™Ue. Vero che molti ritengono che lโ€™Europa possa lavorare meglio proprio grazie allโ€™assenza di una โ€œserpe in senoโ€ come la Gran Bretagna. M รจ altrettanto vero che adesso avranno un competitor dallโ€™altra parte della Manica, un Paese che ha fatto capire ai movimenti sovranisti di poter cambiare le sorti dellโ€™Ue. E soprattutto ha dato lโ€™impressione che la decisione di un Paese (chiaramente non il piรน piccolo) ha prevalso sulla forza del blocco europeista. E soprattutto che quegli elettori โ€œbrutti, sporchi e cattiviโ€ che hanno scelto la Brexit hanno avuto la meglio su quelli preferiti dallโ€™establishment.

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