Conte chiude gli aeroporti: gli ultimi 5 voli atterrati stamattina
In seguito alla conferma dei primi due casi accertati di contagio da Coronavirus in Italia, Palazzo Chigi ha deciso di chiudere immediatamente gli aeroporti a tutti i voli provenienti dalla Cina, ma cinque aerei, che erano già in rotta, sono atterrati comunque in queste ore.
La drastica precauzione approvata dal presidente dal Consiglio Giuseppe Conte di chiudere gli aeroporti italiani ai voli proveniente dalla Cina non terrà conto di cinque voli, decollati prima della conferenza stampa che ha reso noto a tutto il Paese che il Coronavirus ha raggiunto il suolo italiano. Decollati da Hangzhou, Chongqing, Guanzhou, Pechino e Shangai, i cinque voli intercontinentali che in queste ore stanno sorvolando Asia occidentale, atterranno tra le 5:50 e le 7:00 del mattino a Roma Fiumicino e Milano Malpensa – principali scali internazionali del nostro paese. Il blocco del traffico aereo da e per la Cina deciso da Palazzo Chigi è stato promulgato intorno alle 22.30 ora italiana, dunque non poteva essere esteso, evidentemente, ai voli operati da tre compagnia di bandiera cinesi: Air China, China Southern Airlines e Hainan Airlines. Si tratterebbe di 2 Airbus A330, 2 Airbus 350 e un Boeing 787, per un totale approssimativo di oltre 1000 passeggeri. Tutti i voli sono facilmente tracciabili sui siti di libera consultazione che seguono il traffico aereo civile come Flightradar24.
La misura annunciata dal premier Conte e firmata dal ministro della Sanità Roberto Speranza è attualmente la più “restrittiva” d’Europa, ma sono molte altre compagnie straniere che hanno optato per la cancellazione – a tempo determianto – di tratte dirette e provenienti dalla Cina. La lista è lunga, ma la prima compagnia aerea ad aver bloccato i voli provenienti dalla Cina è stata British Airways, seguita immediatamente da American Airlines, Air India e dalla compagnia sudcoreana Seoul Air. Lufthansa Swiss Air e Austrian Airlines hanno sospeso tutti i voli per la Cina fino al 9 febbraio, mentre Air France ha sospeso solo le tratte su Wuhan: il focolaio dell’epidemia del Coronavirus.
Mentre le autorità occidentali invitano al mantenere la calma nei confronti di quella che nei giorni scorsi era già stata dipinta dai media come una pandemia, gli aeroporti cinesi si stanno letteralmente svuotando, mentre si operano piani di evacuazione per tutti i cittadini stranieri che restano “asserragliati” nelle loro abitazioni di Wuhan prima di venire ricondotti in sicurezza in patria. I disagi per i passeggeri cinesi, che rimarranno bloccati nel nostro paese, come nel resto d’Europa, sono inimmaginabili; tanto quanto le ripercussioni sul traffico aereo internazionale che la decisione di chiudere i principali scali ai voli provenienti dalla Cina – probabilmente emulata da altri Stati nelle prossime ore – promette di scatenare. Negli Stati Uniti l’Allied Pilots Association, un sindacato che rappresenta 15.000 piloti dell’American Airlines, ha già richiesto un’ordinanza restrittiva temporanea ma immediata contro la propria compagnia per fermare il servizio del vettore Usa-Cina, appellandosi al rischio di “entrare in contatto con il Coronavirus”. La sospensione dei collegamenti con la Cina per il terrore di diffondere una pandemia – che ora conta 9. 692 contagiati e 213 decessi – sembra essere solo all’inizio: il panico potrebbe portare ad un vero e proprio isolamento del Paese in attesa di una soluzione per scongiurare questa temibile minaccia.
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