Clandestini a volontà dopo il voto. Ong, ius soli e giustizia liberatutti, ecco la sinistra ringalluzzita
Clandestini padroni d’Italia ma non farlo sapere prima del voto. Due fatti chiariscono ancora meglio il concetto e fanno crescere il disgusto per certa politica imbrogliona. Il governatore rieletto dell’Emilia Romagna rilancia lo ius soli. Il Viminale autorizza lo sbarco di quattrocento migranti e passa nel porto di Taranto.
In più, il noto Luca Casarini – come si scrive in questura – potrà continuare indisturbato il suo mestiere di cercatore di clandestini manco fossero pepite. Per la Procura di Agrigento non ha commesso reato quando beffò la Guardia di Finanza a bordo della mare Jonio. Era stato indagato con il comandante per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il mancato rispetto di un ordine dato da una nave militare. La procura ha chiesto l’archiviazione…
Torna lo ius soli, firmato Bonaccini (dopo le urne)
Ma vediamo che cosa è successo negli altri due episodi prima accennati. Fa davvero clamore, almeno per noi, quello che ha detto Bonaccini sullo ius soli e che il Secolo d’Italia ha raccontato. Per tutta la campagna elettorale delle regionali in Emilia Romagna, il presidente uscente e poi rieletto aveva letteralmente svicolato sul tema. Guai a toccarlo, dovessero arrabbiarsi anche gli elettori di sinistra. Anzi, quando proprio a Bologna ne aveva parlato addirittura il segretario del Pd, Zingaretti, Bonaccini era andato su tutte le furie, come raccontarono le cronache di allora. C’erano altre priorità, tipo gabbare gli elettori. Adesso che il pericolo è scansato, la sinistra può tornare a fare la sinistra con la consueta arroganza di chi sa di averla fatta franca.
L’altra notizia che lascia spazio all’indignazione è quella riguardante, ancora una volta, la città di Taranto, che torna ad essere porto di clandestini. La Ocean Viking – del solito giro delle Ong – ne ha prelevati 403 e li scarica nella città pugliese, dopo aver ottenuto il via libera dal ministro dell’Interno. Anche la Lamorgese, ovviamente, li ha fatti aspettare un po’ a bordo della nave (nella foto) prima di dare il suo ok. Probabilmente si temeva di disturbare gli elettori che andavano alle urne…
Centinaia di clandestini sbarcano a Taranto
La manovra è stata denunciata dal predecessore del ministro, Salvini, che ha giustamente notato che in questo caso nessuno si sia preoccupato di un eventuale sequestro di persona. Nè la titolare del Viminale, né il premier Conte, saranno ovviamente sfiorati da un’accusa del genere e allora ci penserà lui, il leader leghista, a denunciarli. Il che, alla vigilia dell’imminente ripresa della discussione in Senato dell’autorizzazione a procedere contro di lui sul caso Gregoretti, renderà più incandescente il clima.
Ma è evidente che una maggioranza parlamentare e non popolare che punta a incriminare i suoi avversari non può attendersi che pan per focaccia. La voglia di vendetta che anima Conte e soci supera ogni limite. In più, la faccia tosta di riprendere la politica dei porti aperti, ma solo ad elezioni finite, li rende davvero disgustosi. I signori che stazionano a Palazzo Chigi pensano di poter imbrogliare ancora a lungo il popolo italiano, confidando sull’unica regione in cui si sono a malapena salvati. E ricominciano con il solito repertorio pro migranti. Evidentemente pensano di poter trattare il popolo italiano in questo modo. Chissà che non ne venga invece fuori una salutare reazione.