Prodi vuole l’ammucchiata: “Spalanchiamo il Pd, dentro anche le sardine”
“Nicola Zingaretti vada avanti con vigore con la riforma e spalanchi le porte del Partito democratico. Convochi una grande assise aperta a tutti, dove discutere in modo libero, su come la politica deve interpretare i grandi cambiamenti della società.
Basta il partito delle tessere”. Questo il consiglio esplicitato da Romano Prodi al segretario del Pd, alle prese con un momento di difficoltà e che ha annunciato un totale rinnovamento. L’ex premier ha commentato con soddisfazione la vittoria maturata in Emilia-Romagna: a suo giudizio è stato frutto di un buon “gioco di squadra. Bonaccini ha goduto del risultato del suo lavoro, dell’appoggio incondizionato del partito e del cambiamento di clima che hanno portato le sardine”. Con loro, sostiene, bisognerebbe dialogare apertamente. Però ha avvisato l’intera area di centrosinistra a “non dare per scontato che a un successo ne seguiranno altri”. Come riportato dal Corriere della Sera, si è complimentato con il movimento anti-odio per aver contribuito a “creare serenità e ad aver dato coraggio a coloro che ritenevano di essere sconfitti”.
“Da Salvini solo insulti”
Il Professore aveva comunque già espresso fiducia sull’esito di domenica 26 gennaio, ma ha ammesso che non pensava si potesse trattare di una vittoria del genere: “Ero fiducioso della vittoria e l’ho detto più volte, ma questa ha dimensioni enormi: non mi aspettavo una differenza così netta, nell’ordine di tante decine di migliaia di voti”. Secondo il fondatore dell’Ulivo è prevalsa nettamente una caratteristica emiliana ben precisa: “Quella di non farsi affascinare dall’apparenza e di guardare alla concretezza delle cose”. Perciò si era detto piuttosto tranquillo: “In un paese di scandali, la giunta emiliana non ne è mai stata neppure sfiorata, emergono i buoni dati sulle imprese, cala la disoccupazione… tutto mi faceva pensare che sarebbe andata bene. E poi qui la gente non ama le esagerazioni”.
Nel mirino è infatti finita la citofonata di Matteo Salvini al presunto pusher tunisino in via Deledda, nel cuore del quartiere popolare del Pilastro a Bologna: “Un amico mi ha detto: ‘La prossima volta non vorrei trovarlo direttamente in camera da letto’. Nei due luoghi dove ha portato al massimo l’esasperazione, il Pilastro e Bibbiano, Salvini è stato duramente sconfitto. Non si può, anche di fronte a fatti gravi, criminalizzare una comunità”. Prodi infine, nell’intervista rilasciata a La Repubblica, ha espresso un giudizio molto duro sul leader della Lega: “Io spesso lo ascolto, quasi affascinato, perché Salvini è davvero un grande prestigiatore e quindi colpisce. Ma quando provo a riassumere restano sostanzialmente gli insulti”.
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