Emilia, l’accusa leghista al Pd: “Disabili e centenari portati ai seggi”
Il day after le elezioni regionali è sempre caldo. Ma per l’Emilia Romagna è probabile che lo scontro tra le parti durerà ancora a lungo.
Stefano Bonaccini ha conservato la guida della regione “rossa”, il Pd ne è uscito ringalluzzito, il governo chissà e i Cinque Stelle sono forse vicini ad una drammatica scissione. Intanto, però, a infuocare la polemica sono le dichiarazioni di Attilio Fontana, governatore leghista della Lombardia, secondo cui la vittoria del Pd è dovuta ad una “mobilitazione degna dei tempi andati”. “Si è vista in tv – ha spiegato il presidente lombardo – gente di più di cento anni portata ai seggi, disabili accompagnati con i pulmini, una mobilitazione degna dei tempi andati per salvare quel che resta di un’idea che ormai è svanita”.
L’ira del Pd
Immediata la reazione del vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, che parla di “propaganda di partito”. “Il presidente della Regione Lombardia – scrive – si era sempre contraddistinto per la misura rispetto ad alcuni suoi compagni di partito. Dispiace vedere che oggi abbia perso con questa dichiarazione tale cifra: disabili e anziani hanno diritto al voto quanto tutti gli altri cittadini, se un centenario va a votare è anche perchè non vuole che torni l’odio, essendo stato, magari, testimone oculare di ciò che può provocare. Se un presidente di regione, in cui vivono disabili, anziani e molti cittadini che votano per un partito diverso dal suo, si produce in dichiarazione come questa, cessa di essere un uomo delle istituzioni e diventa soltanto un propagandista di partito”. L’accusa è forte. Sui social Orlando aggiunge: ” “Dubito, avendo partecipato alla campagna elettorale, che ci sia stato un apposito servizio trasporti del Pd in Emilia Romagna ma in ogni caso leggere una sconfitta come quella subita dalla Lega in questi termini è solo un goffo tentativo di rimozione degli errori di Salvini e dei meriti dei suoi avversari a partire da Bonaccini”.
Contro Fontana si è scagliato anche Pierfrancesco Majorino, eurodeputato del Pd, che lo accusa di essere un “vero vigliacco”. “Che vergogna – dice – Dovrebbe spiegare perché ce l’ha così tanto con le persone con disabilità, di cui si è ricordato in questi mesi con i tagli all’assistenza e ora con questa pessima uscita, volta evidentemente a sostenere che le persone con disabilità non abbiano diritti come gli altri alla partecipazione democratica”. Duro anche l’affondo di Vinicio Peluffo e Fabio Pizzul, segretario regionale e capogruppo in Regione del Pd: “Fontana manca di rispetto agli elettori dell’Emilia Romagna- scrivono in una nota – Pur di nascondere la sonora sconfitta della Lega mette in imbarazzo l’istituzione che rappresenta. Ci permettiamo di dire al presidente Fontana che se una o più persone disabili hanno votato per confermare il governatore Bonaccini è perché in Emilia Romagna si sentono tutelate e non volevano essere trattate come i disabili gravi lombardi, privati con un tratto di penna di contributi essenziali per la loro assistenza per colpa delle decisioni di una giunta guidata dalla Lega.”
La strategia di Salvini
Il governatore della Lombardia, intanto, ha commentato anche l’esito della campagna elettorale della Lega in Emilia Romagna. “Fin dall’inizio avevo detto che sarebbe stato un grande successo poter combattere ad armi pari, poi è chiaro che se si fosse vinto sarebbe stato sicuramente meglio”, ha spiegato. In molti però in queste ore si stanno chiedendo se Salvini abbia sbagliato qualcosa o meno. Sulla graticola sono finiti il caso del “campanello” al Pilastro, la manifestazione a Bibbiano e la scelta della candidata Lucia Borgonzoni. Fontana però non ci sta: “Se errore è riuscire ad arrivare al 42% in Emilia Romagna, ben vengano errori di questo genere – ha detto – Spero che se ne ripetano altri, che si riesca a prendere ancora una massa di voti così imponente, così come li abbiamo presi in Emilia Romagna”.
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