Giustizia, Anm tuona: “Sanzioni a toghe irricevibili”

“L’idea di sanzioni disciplinari che colpiscano i magistrati che sforano i tempi previsti” per la durata dei processi “è irricevibile da ogni punto di vista”.

Lo ha affermato Luca Poniz, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, nel suo intervento in apertura del comitato direttivo centrale riferendosi a quanto scritto nella bozza di riforma del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

“È una valutazione demagogica che dà l’idea di una predeterminazione dei tempi, come se il mancato rispetto dipendesse dai magistrati, una sorta di negligenza staccata da valutazioni fattuali. Su questo punto la nostra opposizione è ferma”, ha sottolineato Poniz. Il presidente dell’Anm era già intervenuto sul tema: “Dire che un’indagine deve durare un certo tempo salvo poi determinare conseguenze disciplinari e processuali senza chiedersi perché c’è un certo numero di procedimenti pendenti è una risposta sbagliata, apparente risolutiva ma draconiana e punitiva”, aveva dichiarato Poniz.

Il prossimo mercoledì, 29 gennaio, i vertici dell’Associazione nazionale magistrati si incontreranno proprio con il ministro Alfonso Bonafede per un confronto sulla riforma del processo penale. “Diremo al ministro che noi rifiutiamo logiche di contingenza e di contrapposizione politica – ha spiegato il presidente Poniz -. Noi siamo su questa posizione a prescindere da questo o quel lodo. Le nostre posizioni non possono essere tirate per la giacchetta, a favore di una parte politica o di un’altra. Le nostre opinioni non sono espresse per rafforzare questa o quella maggioranza noi siamo fuori dalla logica di contrapposizione politica”.

Il segretario dell’Anm Giuliano Caputo è poi intervenuto sui tempi predeterminati dei porcessi. Stabilire tempi rigidi per i processi penali, come si legge nella bozza di ddl delega predisposta dal Guardasigilli Bonafede, è “un’idea brutale”. È una previsione “del tutto sganciata dalla realtà, che mette a rischio la tutela dei diritti. La durata dei processi dipende anche dallo scrupolo nell’accertamento dei fatti”, ha dichiarato Caputo.

L’Associazione nazionale magistrati ha poi espresso la propria posizione sulla riforma della prescrizione. “Non c’è nulla di corporativo nella nostra posizione sulla prescrizione”, ha affermato il segretario Caputo. “Diciamo no a una contropartita con tempi strozzati dei processi o con sanzioni disciplinari per i magistrati – ha continuato -. È inaccettabile ragionare in questi termini, lo diremo chiaramente al ministro. Siamo pronti a dare una risposta incisiva”.

il giornale.it

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