Cgia, gli autonomi pagano più tasse di dipendenti e pensionati
Le partite Iva pagano più Irpef dei dipendenti e dei pensionati.
A dichiararlo, in una nota, è l’ufficio studi della Cgia di Mestre che, analizzando i dati relativi alla dichiarazione dei redditi del 2018 ha rilevato che, in media, l’Irpef versata dagli autonomi è di oltre 5mila euro contro i 4mila dei lavoratori dipendenti e i 3mila dei pensionati.
Si tratta, rispettivamente, di circa il 30% e il 60% in più della altre categorie. Secondo l’associazione di rappresentanza di artigiani e piccole e medie imprese, il gap relativo al versamento medio Irpef tra queste 3 categorie di contribuenti è dovuto, in particolar modo, alla combinazione di 2 fattori: avendo redditi da lavoro mediamente più alti dei dipendenti e dei pensionati, il prelievo Irpef sui lavoratori autonomi è superiore; gli autonomi e i pensionati, in particolar modo quelli con redditi medio bassi, possono contare su detrazioni fiscali nettamente inferiori a quelle riconosciute ai dipendenti.
“Crediamo sia importante chiarire questa questione per smentire una tesi molto diffusa, soprattutto in alcuni ambienti sindacali, secondo la quale in Italia le tasse sono onorate quasi esclusivamente da coloro che subiscono il prelievo fiscale alla fonte”, ha dichiarato il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo.
In Italia ci sono poco più di 4 milioni e 300 mila unità (pari al 10,5 per cento del totale contribuenti Irpef) e garantiscono al fisco 22 miliardi di euro di Irpef (il 14 per cento del gettito Irpef totale). Anche in questo caso, sottolineano dall’Ufficio studi della Cgia, il confronto tra l’incidenza della percentuale dei contribuenti e quella sul gettito dimostra che i lavoratori autonomi sono sottoposti a una maggiore tassazione, considerando che in proporzione che i lavoratori dipendenti e i pensionati sono, invece, oltre 36 milioni e 300 mila persone (l’88,2 per cento dei contribuenti) e versano al fisco quasi 130 miliardi di euro (pari all’82,5 per cento del totale).
“Dopo avere deciso di tagliare il cuneo fiscale, rendendo così le buste paga dei lavoratori dipendenti più pesanti, a nostro avviso è auspicabile che il Governo Conte torni ad alleggerire il carico fiscale anche sulle piccole e micro imprese – ha dichiarato il segretario della Cgia, Renato Mason, che continua – Questo, indirettamente, avvantaggerebbe anche i lavoratori dipendenti, visto che in questi ultimi anni di difficoltà economica la stragrande maggioranza dei nuovi posti di lavoro è stata creata dalle attività imprenditoriali di piccola dimensione”.
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