Salvini, Gasparri attacca Conte: «È un bugiardo. Una mail prova che della Gregoretti sapeva tutto»
Tatticismo chiama tatticismo. Risultato: lo scontro sul destino di Matteo Salvini è una partita a scacchi, la cui posta in palio è il voto di domenica prossima in Emilia Romagna. Questo spiega perché, alle forze di maggioranza che hanno boicottato il voto nella Giunta per le immunità del Senato, il leader leghista abbia risposto imponendo ai suoi di votare “sì” al processo per sequestro di persona lasciando di stucco gli alleati di FdI e FI. Come ha spiegato anche la sondaggista Alessandra Ghisleri, diventare vittima della giustizia «conviene elettoralmente». M5S, Pd, Iv e Leu se ne sono accorti in ritardo. Da qui il loro spericolato testacoda. Seguito da quello speculare di Salvini. Che intanto ringrazia le «centinaia di avvocati pronti a difenderlo gratis».
Il senatore forzista ha parlato a RadioRai
Ora lo scontro si sposta nell’aula del Senato. «Se in aula nessuno avrà nulla da obiettare – spiega Maurizio Gasparri, presidente della Giunta per le immunità -, verrà considerata approvata questa decisione e quindi la magistratura potrà processare Salvini». Non così se almeno venti senatori presentassero un ordine del giorno in dissenso dalle conclusioni raggiunte dalla Giunta. «In quel caso – aggiunge – si voterebbe». Gasparri affronta anche il merito della questione. E dai microfoni di Radio anch’io non le manda a dire. «Conte è un bugiardo – esordisce -. Le prove sono evidenti nei suoi confronti. Lo dimostro, lo posso sfidare pubblicamente».
Salvini: «Oltre 100 avvocati pronti a difendermi gratis»
La prova di Gasparri è una mail inviata il 26 luglio, all’indomani dell’arrivo della nave Gregoretti con i clandestini a bordo, dal consigliere diplomatico di Conte, Benassi, a Massari, rappresentante diplomatico italiano a Bruxelles. «I due si scrivono – puntualizza il forzista – È tutto agli atti». E che cosa scrive Benassi? «”Currently on the ship Gregoretti“, cioè – traduce Gasparri – in questo momento sono sulla nave Gregoretti. Quindi – conclude – la Presidenza del Consiglio sapeva che le persone erano sulla nave, ha chiesto questa suddivisione».