La sinistra scafista vuole processare Salvini ma si vergogna di farlo prima del voto di domenica
Gli scafisti sono loro, vogliono processare Salvini e nascondono la mano perché domenica si vota. Questa sinistra è davvero uno strano animale senza cervello. Non hanno – i compagni terrorizzati dalle regionali di domenica prossima in Emilia Romagna e in Calabria – il coraggio delle loro azioni. La diserzione nella giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato dal voto su Salvini la dice lunga sulla loro viltà. Quei banchi vuoti, immortalati in fotografia dalla senatrice Fiammetta Modena, sono eloquenti.
Se si volesse scherzare ma non troppo si dovrebbe dire che hanno talmente paura di votare che rinunciano pure loro a farlo. Magari pensano di essere da esempio per il popolo a cui negano la democrazia. Ma con il loro atteggiamento hanno sancito a chiare lettere che governare diventa reato e dei più gravi: sequestro di persona!. Pazzi, ecco che cosa sono.
Vogliono il processo a Salvini ma si vergognano di votare
Il Pd e la sua maggioranza – grillini inclusi e incredibilmente – vuole Salvini a processo per il caso Gregoretti, ma facendolo di nascosto, vergognandosene, disertando la seduta della giunta presieduta da Gasparri. Con la coda da pusillanime di Luigi Di Maio: “Lui – pontifica Giggino – decise di bloccare da solo la nave Gregoretti, come ministro dell’Interno. Lo poteva fare per legge, ma adesso non ci venga a dire ‘difendetemi, dite che lo sapevate anche voi”. E se “lo poteva fare per legge” perché lo volete processare?
In realtà, costoro non si rendono conto del caos che provocheranno. E del precedente che si crea. E’ l’azione di governo che diventa materia di processo, qualunque magistrato deciderà che cosa perseguire. Quel che più meraviglia è il Pd di Zingaretti, che – quando non tocca a loro – resta manettaro, sia pure con la marea di inquisiti che hanno tra le loro fila. Faccia tosta incredibile, si danno alla macchia, non si assumono responsabilità. Però una domandina semplice semplice bisognerebbe pure fargliela. Ma se l’ex ministro dell’interno è così pericoloso da meritare processo e magari galera, non era un motivo in più per votare subito?
Sono pagliacci ma ai giudici non potranno mentire…
Si offenderanno se li definiamo pagliacci? Prima chiedono di arrestare un esponente dell’opposizione di quel livello, poi fanno la melina per non esporsi al contraccolpo elettorale. Con un paradosso. Per regolamento, quando in commissione si forma una maggioranza contraria al documento proposto, è tra i parlamentari che lo hanno rigettato che si sceglie il relatore per l’Aula. Quindi, sarà un esponente del partito di Salvini a chiedere a Palazzo Madama di processare Salvini. Se il Pd cercava il discredito delle istituzioni è riuscito a farlo con la consueta abilità. A febbraio non ci saranno elezioni di mezzo e lo stesso centrosinistra avrà meno scrupoli a mostrare il pollice verso.
Poi, è immaginabile che cosa potrà succedere in tribunale. Altro che un giorno in pretura, il processo andrà in onda in mondovisione. Una marea di gente prenderà d’assedio il palazzo di “giustizia” e c’è da giurare che nella lista testimoni del leader della Lega figureranno Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Danilo Toninelli. E magari anche Alfonso Bonafede, guardasigilli. E al giudice non potranno mentire come sono abituati a fare…