Conte sulla strada di casa se arriva la svolta da Emilia Romagna e Calabria
Anche Conte lo sa che tra una settimana si potrà fare la storia, la svolta può arrivare Emilia Romagna e Calabria. Domenica prossima il voto nelle due regioni testimonierà probabilmente e per l’ennesima volta da che parte stanno gli italiani. Soprattutto se l sinistra perderà nella sua roccaforte di sempre dopo il tonfo umbra e se sarà sconfitta al sud, in una regione che ha distrutto al punto di azzerare una classe dirigente a partire dall’ex governatore.
Saranno due donne, Lucia Borgonzoni e Iole Santelli, a caricarsi la responsabilità della nuova stagione che si aprirà per l’Italia. Una leghista, l’altra di Forza Italia, entrambe sostenute dalla destra di Fratelli d’Italia con l’ennesima prova di lealtà verso gli alleati e di amore per la Nazione.
Conte teme più di tutti la sconfitta
Di fronte a loro, le candidate del Centrodestra hanno truppe sparpagliate. Sinistra Pd e sinistra grillina non sono riuscite a trovare intese e andranno divise. I renziani non pervenuti, Leu c’è per onor di firma. Di più: i candidati schierati dal Pd si vergognano del loro partito. Bonaccini l’ha tolto dai simboli in Emilia Romagna; Callipo, in Calabria, tenta disperatamente di far passare il suo messaggio “civico”. Cinico, invece, gli rispondono gli elettori.
Dagli umori che si registrano – e non solo dai sondaggi – la sensazione è che si sia alla vigilia di un grandissimo fatto politico. E Conte, il premier abusivo, è quello che più teme la sconfitta. Perché anche lui sa che un minuto dopo la batosta non riuscirà a resistere a Palazzo Chigi. Hai voglia a parlare di verifica programmatica o di 400 nomine con cui sfamare i tuoi alleati: la partita per lui rischia di finire domenica prossima. Il novantesimo minuto scoccherà alla chiusura dei seggi elettorali.
Certo, Conte ripeterà la solfa del “test locale”, ma sono decine di milioni gli italiani che ormai hanno archiviato Pd e grillini. E anche Mattarella, dal Quirinale, non potrà più fingere di non sapere quanta rabbia bolle nella pancia del nostro popolo. Con la loro croce sulla scheda di domenica prossima, in Emilia Romagna e in Calabria gli elettori svolteranno a destra nel territorio e per l’Italia. È un momento che può diventare davvero meraviglioso.
Altro che sardine, che pure ieri hanno fatto il consueto carosello per illudere i loro compagni. I cavalier serventi di conio recente sono serviti solo ad occultare – pure loro – il Partito democratico, che però conserva la faccia tosta di restare al governo nonostante le ripetute batoste elettorali.
Ancora una settimana per il governo
Il Centrodestra dovrà fare i conti con i giornaloni in lutto perché arrivano i sovranisti. Ma non sarà un caso se le copie vendute nelle edicole calano sempre di più e aumentano i lettori per le testate non conformi rispetto al pensiero unico. La gente è altrove rispetto a voi, “compagno Conte”.
Senza gli abusivi che sono ancora accampati a Palazzo Chigi per questa settimana, avremo finalmente un’Italia più sicura, più libera dalle tasse e magari trasformata in Repubblica presidenziale.
Ci sarà chi non ci starà ma è la democrazia. Del resto, questa sinistra ha dimostrato di saper fare meglio l’opposizione che governare. Non sciupiamo le sue ambizioni e lasciamole fare quel che le riesce meglio: la minoranza.