Conte tende la mano alle sardine: “Sono pronto a incontrarvi”
Una presa di posizione che, a otto giorni di distanza dalle elezioni Regionali in Emilia-Romagna, è destinata a far discutere.
Dopo l’invito arrivato nella giornata di ieri da parte delle sardine, ecco che il diretto interessato ha risposto: Giuseppe Conte è pronto a incontrarle. Dopo davvero poche ore il presidente del Consiglio senza mezzi termini ha fatto sapere: “Per loro nutro simpatia e rispetto. Se dovessero chiedermi un incontro mi confronterei volentieri con loro”. L’avvocato avrebbe dunque deciso di vedere una delegazione del movimento sorto a Bologna con il fine di porre fine all’ascesa della Lega, di Matteo Salvini e della destra in generale.
Ovviamente si procede con cautela, anche se è stato ribadito un concetto: se la sinistra dovesse perdere la storica roccaforte, non ci saranno ripercussioni sul governo. Ma intanto, come riportato dall’edizione odierna de La Repubblica, esplicita la mano tesa alle sardine: “Non è giusto strumentalizzare a fini politici. Come ho già detto, sono aperto al dialogo”. Il premier aveva espresso la propria ammirazione già nel corso della manifestazione a Roma, ma il leader Mattia Sartori aveva messo le mani avanti: “È troppo presto per parlarci”.
“Se Salvini vince, abbiamo perso”
Invece ora è stato lo stesso ragazzo a chiedere un colloquio: “Siamo sempre più vicini al momento in cui sarebbe bello incontrarci e chiedere che intenzione abbiano le forze di governo. Senza ricatti, però”. Anche il capo dell’esecutivo giallorosso ritiene che il momento sia maturo: “Come ho già detto, sono aperto al dialogo con chiunque stimoli partecipazione, mostri rispetto delle istituzioni e adotti un approccio costruttivo”.
Sartori ha provato a ipotizzare lo scenario che vedrebbe Matteo Salvini trionfare in Emilia-Romagna: “Vorrà dire che abbiamo perso tutti. Noi non avremo nulla da recriminare, abbiamo ribaltato in ogni caso un paradigma fatto di parole e di odio”. Ma proviamo a ragionare al contrario: se il leader della Lega dovesse perdere, cosa succederebbe? Probabilmente l’incontro con Giuseppe Conte si trasformerebbe in un primo passo (politico) in vista del congresso delle sardine, in programma il prossimo 8 marzo. Un’occasione per portare le proprie istanze e per sottoporre il governo a un test specifico: “Vedremo se ci ascolterà”. Dunque ora l’avvocato si prepara a vedere una delegazione, ma ribadisce che bisogna tenersi a debita distanza per evitare ogni tipologia di strumentalizzazione.
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