Per le ong porti sempre aperti. E Sea Watch ci lascia i migranti
“Questa dovrebbe essere l’ultima notte a bordo”, avevano annunciato i membri dell’equipaggio. E infatti, questa mattina, la Sea Watch 3, su cui viaggiavano 119 migranti, ha attraccato nel porto di Taranto.
A renderlo noto ad Agi sono state fonti della Capitaneria del porto di Taranto.
Lo scorso 14 gennaio, alla Sea Watch 3 e a Open Arms era stata data la possibilità di sbarcare: alla prima era stato assegnato dall’Italia il porto sicuro di Tarato, mentre i migranti della seconda sono sbarcati ieri a Messina. All’annuncio del via libera ad attraccare, sul suo profilo Twitter, Sea Watch Italy commentava: “La gioia a bordo è inspiegabile, così come il nostro sollievo”. Poi era stato lanciato un appello, in cui si chiedeva di “arrivare presto a un meccanismo di sbarco e redistribuzione automatico, senza sporchi accordi con la #Libia. Avanti!”.
L’Italia assegna a #SeaWatch un #PortoSicuro a #Taranto.
La gioia a bordo è inspiegabile, così come il nostro sollievo.
Auspichiamo di arrivare presto a un meccanismo di sbarco e redistribuzione automatico, senza sporchi accordi con la #Libia.
Avanti!
44513:49 – 14 gen 2020Informazioni e privacy per gli annunci di Twitter167 utenti ne stanno parlando
La nave, appartenente all’omonima Ong tedesca sarebbe attraccata intorno alle 8 di questa mattina. Ad assegnare il porto di Taranto è stato il Ministero dell’Interno. A terra è già stata predisposta l’organizzazione per la prima accoglienza, grazie all’assistenza di Croce Rossa, 118, Comune di Taranto e volontari delle organizzazioni. Una volta accolti, i migranti verranno trasferiti nell’hotspot del porto, dove avverrà l’identificazione e il fotosegnalamento. Poi, dopo massimo 72 ore, i 119 profughi dovrebbero essere destinati ad altre località.
Si conclude così il viaggio in mare dei 119 migranti, soccorsi con diversi interventi lo scorso giovedì. Ma, specifica Sea Watch, “il viaggio degli uomini e delle donne a bordo continua” e chiede che “i diritti delle persone che sbarcheranno siano rispettati anche nell’ambito dei negoziati ad hoc”. Infine, viene esortata l’Unione Europea, affinché metta in atto “politiche migratorie eque e responsabili”.
#SeaWatch3 potrà attraccare, ma il viaggio degli uomini e delle donne a bordo continua.
Chiediamo che i diritti delle persone che sbarcheranno siano rispettati anche nell’ambito dei negoziati ad hoc.
L’UE deve trovare il coraggio di politiche migratorie eque e responsabili.
19016:21 – 14 gen 2020Informazioni e privacy per gli annunci di Twitter80 utenti ne stanno parlando
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