Salvini dà appuntamento in un bar di Casalecchio, ma il titolare caccia tutti
“Avrei preferito che fosse andato in un altro bar, perché noi non vogliamo fare da cassa di risonanza per nessuno”.
Così il titolare di un bar ha di fatto annullato l’appuntamento che Matteo Salvini aveva dato ai sostenitori della Lega all’interno proprio di quel locale. La vicenda a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, dove il gestore dell’esercizio si è messo di traverso, chiudendo le porte della propria attività al segretario del Carroccio e a tutti i simpatizzanti leghisti.
L’ex titolare del Viminale aveva dato appuntamento alle 9:30 odierne, per una colazione coi cittadini, al bar “Dolce Lucia” di via Marconi. Tutto sarebbe dovuto filare liscio, ma il numero uno leghista aveva fatto i conti senza l’oste. Che ora sta vietando l’ingresso ai sostenitori della candidata alla regione Lucia Borgonzoni.
“Mi hanno telefonato ieri sera ma non si fa così, io non mi presto durante la campagna elettorale. Lo dico da tre anni, l’ho detto anche al sindaco. Se vuole viene, prende un caffé e poi se ne va”, lo sfogo di Gabriele Gandini raccolto e rilanciato da La Repubblica. “Sul marciapiede fuori può fare quello che vuole. Io devo mantenere la sicurezza e l’ordine pubblico, non posso far entrare tutte queste persone in una volta. Possono andare ad aiutare altri a bar a prendere un caffè, non ho pregiudizi verso la concorrenza”.
In questi minuti, Gandini ha chiuso le porte del bar a Salvini e a tutti i leghisti. Il leader l’ha presa sportivamente e ha invitato i suoi seguaci a spostarsi dall’ingresso del locale. “Altrimenti ci denunciano per blocco stradale”, la battuta per “sdrammatizzare” dell’ex ministro dell’Intero riportata sempre da Rep. Salvini, infine, dice di comprendere le ragioni del commerciante: “Ha anche ragione, gli abbiamo occupato tutto l’ingresso”. Solo un malinteso quindi.
Nei giorni scorsi, invece, un caso simile si era verificato a Modena, dove il segretario della Lega era impegnato a fare campagna elettorale per sostenere la corsa della Borgonzoni contro il governatore uscente, il dem Stefano Bonaccini. Nella città emiliana era stato preannunciato un aperitivo al pub “Mister Brown”, senza prendere accordi con il gestore dello stesso. Il titolare, dunque, aveva poi minacciato addirittura di tenere chiusa la serranda. Salvini, dopo aver tenuto un comizio a un tiro di schioppo dal locale, era andato a bersi una birra rigenerante nello stesso locale.
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