Cancellare Salvini. Anche Repubblica incita all’odio ma nessuno si indigna per il giornale di Scalfari
Cancellare Salvini. Recita così il titolo di prima pagina di oggi su Repubblica. Un titolo dal significato inequivocabile, e non proprio indulgente nei confronti del capo della Lega. Matteo Salvini lo ha subito rilanciato sulla sua pagina Fb con questo commento, altrettanto duro: “E poi loro sarebbero quelli che portano fratellanza e pace…Vergognatevi, vergognatevi, vergognatevi!”.
Sul tema interviene anche Vittorio Feltri, spesso al centro di polemiche roventi per i titoli choc del quotidiano Libero. Scrive Feltri su Twitter: “Oggi la Repubblica titola in prima pagina: ‘Cancellare Salvini’. Con la gomma o col mitra? Perché l’Ordine non cancella Repubblica?”.
Nessuna voce si è levata, tranne quella di Feltri, per far notare la violenza del titolo di apertura di Repubblica. Nessuna di quelle voci che in genere sono pronte all’indignazione quando appunto di mezzo ci sono i titoli ad effetto di Libero. Un anno fa il quotidiano fondato da Vittorio Feltri titolava così: ‘Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay’. In quell’occasione il sottosegretario con delega all’editoria Vito Crimi dichiarò il suo “disgusto”. Non meno accesi i toni dei detrattori contro un altro titolo di Libero: “La rompiballe va dal papa”, titolo che si riferiva a Greta Thunberg. Lo stesso Feltri, va ricordato, è rinviato a giudizio per il titolo “La patata bollente” riferito alla sindaca di Roma Virginia Raggi.
Si arrivò, in quelle occasioni, a minacciare il taglio dei fondi al giornale. Non c’è traccia oggi della stessa indignazione, ma neanche nelle forme più tiepide, rispetto all’espressione che Repubblica utilizza nel suo titolo e che risulta un chiaro riferimento all’annullamento dell’avversario.