Sì, la sinistra odia Giorgia Meloni. E’ stizza per i riconoscimenti, chiedere alla Rai che succede…
In effetti è vero, la sinistra odia Giorgia Meloni. A destra lo si intuisce, diciamo, con una certa esperienza nella pratica. E quel che è insopportabile è l’ipocrisia. Dichiarazioni roboanti contro l’odio e poi i veri hater della politica stanno tutti dalle loro parti. Del resto, non si hanno molte tracce di contestazioni ai loro comizi. Il “nuovo”, le sardine nascono proprio contro le manifestazioni altrui, ad esempio Salvini.
Ma è sulla rete che sono sempre attivi i diffamatori, i calunniatori, i leoni da tastiera come li chiamano tutti. Il motivo? Accade quando non si hanno più idee da esibire con orgoglio. La sinistra ha praticamente smarrito la propria superiorità morale, o almeno quella che riteneva di poter mostrare. Le ricette di cui era orgogliosa. Il popolo di cui era fiera. L’analisi non è di parte, ma viene da un cronista esperto, Michele Fusco, che ne ha scritto sul sito glistatigenerali.com raccontando la sua esperienza di conduzione su RadioTre della rubrica Prima Pagina. Titolo tosto, ma efficace “la sinistra disprezza la Meloni come gli italiani disprezzano i migranti“.
I riconoscimenti a Giorgia Meloni
Che cosa è successo? Di buon mattino alla radio, Fusco commentava la rassegna stampa. “Il Mattino, in prima, aveva scelto di definire il 2019 come “l’anno della donna”, racchiudendo in un grande riquadro fotografico le signore che lo avevano vissuto da protagoniste. C’era Liliana Segre, c’era Christine Lagarde, c’era Ursula von der Leyen, e diverse altre. E nel mazzo, mal gliene incolse, compariva anche Giorgia Meloni“. Concludevo, racconta Fusco,”che certo, Giorgia Meloni, nell’asfittico panorama politico, si era guadagnata uno spazio di un certo rilievo, arrivando al 10%, a mani nude, solo con le sue forze, in un mondo, quello della politica, ad altissima gradazione maschile”.
Per giorni, la redazione ha ricevuto decine e decine di messaggi contro Giorgia Meloni e Fusco che ne aveva parlato. Poi, il Times. Con la classifica di quelle venti personalità del mondo tra le quali spicca, unica italiana, proprio la leader della destra.
Quello che appariva chiaro – secondo l’analisi di cui parliamo – “è che a persone estranee al conflitto sociale che lacera la piccola Italia, quella donna era apparsa come una personalità di enorme carattere. E come tale meritevole di stare in quel piccolo olimpo”.
La sinistra impazzisce
E qui, il guizzo del cronista che indica con chiarezza che cosa accade nel rapporto tra la sinistra e la Meloni: “La sinistra impazzisce se vede un riconoscimento fuori dal suo stagno. Lo contesta in radice, dice che non è possibile. Che tu sei un ignorante, che non hai studiato, che sei un fascista, che vuoi togliere le libertà che abbiamo conquistato con il sangue dei nostri partigiani”.
La sinistra riteneva che le sue idee fossero migliori di tutte le altre. Smarrendo la pretesa di superiorità morale, la sinistra ha giocato semplicemente di rimessa, ha puntato solo il dito contro gli altri. “E siamo arrivati a questo punto – conclude Fusco – dove se il Times mette la Meloni tra le venti personalità politiche del mondo, tu ti incazzi come una bestia, invece di chiederti il perché“. Persino se un capo di Stato come Orban va ad Atreju (vedi foto) perdono la testa.
Da applausi a scena aperta. Perché è semplicemente la verità. E non lo dice solo Vittorio Feltri. Per la Meloni come per Salvini. E fino a ieri accadeva a Berlusconi.