Orrore a Modena, massacra di botte il cane fino a ucciderlo. Poi lo getta nei rifiuti che ancora guaisce…
Orrore senza fine: massacra di botte il cane fino a ucciderlo. Poi lo getta nei rifiuti che ancora guaisce… L’ultimo caso di indegna e brutale violenza perpetrata ai danni un povero animale arriva da Modena. Dove un uomo, tempestivamente smascherato dalle forze dell’ordine, ha ucciso massacrandolo di botte, per poi gettarlo nella spazzatura coi rifiuti, il povero animale… Questa, dunque, la sorte inferta dal padrone al proprio compagno a 4 zampe. Un uomo che, grazie ad una accurata attività d’indagine, la polizia locale di Modena ha identificato e denunciato all’autorità giudiziaria. Si tratta di un 29enne pregiudicato. Nato e residente in città. Che ora dovrà rispondere del reato penale di maltrattamento nei confronti di animali, con l’aggravante della morte del cane su cui si è accanito.
Massacra di botte il cane e lo getta tra i rifiuti in fin di vita
I fatti risalgono al pomeriggio del 31 dicembre, verso le 16, quando gli agenti della polizia locale di Modena hanno trovato il cane, un meticcio di taglia medio piccola di nome Zeus, in fin di vita. Con il cranio spaccato. Era stato infilato in un sacchetto della spazzatura insieme ai rifiuti domestici diverse ore prima, come si saprà in seguito, e buttato in un cassonetto per l’immondizia collocato in via Toniolo. La pattuglia si era recata in zona chiamata da qualcuno che lamentava la presenza di ragazzi intenti a scoppiare petardi al vicino Parco XXII Aprile. Una volta sul posto, una donna ha però segnalato agli agenti di aver sentito dei guaiti provenire dal cassonetto dei rifiuti.
La polizia avvia un’attività d’indagine e scopre che…
Subito gli operatori hanno cercato e recuperato all’interno di un sacco scuro l’animale. L’hanno avvolto in un panno e portato alla clinica veterinaria di riferimento per il canile intercomunale, dove il cane è però spirato poco dopo. La Procura di Modena ha disposto il sequestro della carcassa che è stata portata all’Istituto di profilassi per accertare la causa della morte e verificare la presenza di segni di precedenti maltrattamenti. Intanto la polizia giudiziaria della municipale ha avviato l’indagine per risalire al responsabile. Il cane era infatti dotato di microchip da cui risultava ancora di proprietà di una signora residente a Formigine che, impossibilitata a tenerlo, ha però spiegato agli operatori di averlo ceduto da qualche mese a un modenese di cui aveva solo un recapito telefonico. Dal numero gli agenti sono risaliti a una famiglia residente in un bel condominio della città, per altro dotato di videosorveglianza interna.
Testimonianze e telecamere ricostruiscono la terribile vicenda
Alcuni condomini ascoltati dagli inquirenti hanno confermato le violenze ripetute perpetrate contro il cane, di nome Zeus. E soprattutto i forti colpi sentiti la notte tra il 30 e il 31 dicembre che avevano portato un vicino a intuire che fosse successo il peggio. Il resto lo hanno fatto le immagini registrate delle telecamere a circuito chiuso acquisite dagli investigatori, dove si vedeva chiaramente l’uomo portare fuori alle 2 di notte il sacco della spazzatura. Il 29enne, un pregiudicato che per sbarazzarsi dell’animale ha scelto un cassonetto distante alcune centinaia di metri dalla sua abitazione, dovrà ora affrontare il procedimento penale. Il reato di maltrattamento di animali (articolo 544 ter del Codice penale) prevede una pena da 3 a 18 mesi di reclusione aumentata della metà se dai fatti deriva la morte dell’animale.