Dalla Cina alla Libia: tutti i disastri del Movimento 5 Stelle in politica estera

Lโ€™incapacitร  del Movimento 5 Stelle in politica estera non รจ certo una novitร  dellโ€™ultimโ€™ora. Da quando gli esponenti grillini ricoprono cariche istituzionali rilevanti e occupano le poltrone del potere, sono iniziate le figure barbine dellโ€™Italia in campo internazionale. Colpa di quella โ€œpurezzaโ€ tanto sventolata dai pentastellati; la stessa che ha fatto emergere la piรน totale e completa inadeguatezza della truppa di Beppe Grillo di fronte a situazioni che avrebbero richiesto maggiore competenza. La punta dellโ€™iceberg รจ senza ombra di dubbio la gestione dei rapporti con la Cina.

Ai tempi del governo gialloverde i grillini hanno teso la mano a Xi Jinping. Il presidente cinese, senza farselo ripetere due volte, ne ha approfittato per portare Roma allโ€™interno della Nuova Via della Seta, rubando cosรฌ un alleato chiave degli Stati Uniti nellโ€™area mediterranea. Ricordiamo che il nostro Paese ha firmato con Pechino un Memorandum dโ€™intesa sulla Belt and Road. Una mossa, questa, che non รจ affatto piaciuta a Donald Trump, il quale pensava invece di poter contare sul partner italico per opporsi allโ€™avanzata del Dragone. Il risultato dellโ€™avvicinamento dellโ€™Italia alla Cina ha invece provocato il conseguente allontanamento dagli Stati Uniti. Insomma, metaforicamente parlando, i grillini hanno preferito nuotare in mare aperto โ€“ con tutti i possibili rischi โ€“ anzichรฉ continuare a spostarsi a bordo di un transatlantico.

I grillini in politica estera

Il flirt con la Cina non รจ piaciuto neppure allโ€™Unione Europea. Certo, non che gli altri Paesi del continente ragionino troppo in senso comunitario quando si tratta di fare affari con il Dragone, visto e considerando che Parigi e Berlino non hanno mai guardato in faccia a nessuno. Eppure, agli occhi di Bruxelles, la mossa di Roma รจ apparsa un vero e proprio azzardo geopolitico piรน che il primo passo di una strategia ben precisa. Ed รจ proprio questo che ha fatto spaventare lโ€™Ue: il fatto che lโ€™Italia possa rappresentare il ventre molle dellโ€™Europa e possa offrire a Pechino una porta di accesso privilegiata al resto del continente.

Ma lโ€™improvvisazione del Movimento 5 Stelle in politica estera non รจ certo finita qui. Prendiamo il Venezuela. Nelle settimane in cui a Caracas il clima era caldissimo per lโ€™azione improvvisa di Juan Guaidรฒ, desideroso di estromettere Nicolas Maduro, che cosโ€™ha fatto lโ€™Italia? รˆ stata uno dei pochi Paesi europei che, per bocca di un discreto numero di esponenti grillini, ha espresso solidarietร  al presidente in carica. Cioรจ Maduro: lo stesso personaggio che sta contribuendo ad affondare uno Stato, quello venezuelano, ormai allo stremo. Prendiamo, poi, la Francia: anche qui lโ€™azione grillina si รจ contraddistinta per una discreta incapacitร  dโ€™azione. La premiata ditta formata da Di Maio e Di Battista รจ riuscita a creare una mezza crisi diplomatica tra Roma e Parigi quando, pochi mesi fa, le due punte di diamante del Movimento hanno dichiarato ai quattro venti che โ€œla Francia sfrutta lโ€™Africaโ€ (attraverso il franco Cfa) e che per questo motivo lโ€™Eliseo meriterebbe di essere โ€œsanzionatoโ€ dallโ€™Unione Europea.

Un modus operandi che non convince

Lโ€™ultima gaffe dei pentastellati riguarda la Libia. Lasciando perdere il silenzio sullโ€™Iran โ€“ molto probabilmente qualcuno ha avvisato i grillini: meglio il silenzio che far arrabbiare ulteriormente gli americani dopo aver giร  concesso un mezzo endorsement a Teheran โ€“ Luigi Di Maio si รจ dedicato alla risoluzione della crisi libica. Facendo cosa? Volando in Turchia per stringere la mano al ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu.

Detto altrimenti, dopo essersi fatto soffiare il posto in prima fila sullo scenario libico proprio da Ankara, il titolare della Farnesina ha cercato la sponda del governo turco. Se non รจ unโ€™ammissione dei propri errori, davvero poco ci manca. Anche in questo caso รจ emersa la mancanza di ogni essenza diplomatica nel modus operandi in politica estera di un Movimento molto piรน bravo ad appiccare incendi che non a spegnerli. Esattamente come accade in politica interna. Per maggiori informazioni chiedere ai cittadini italiani.

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