Con il reddito di cittadinanza ma lavora in nero: dovrà restituire tutto
Percepiva il reddito di cittadinanza, essendo ufficialmente disoccupato, in realtà esercitava un’attività di commercio di prodotti ortofrutticoli in forma abusiva.
La scoperta da parte dei finanzieri della compagnia di Bagheria, nell’ambito di alcuni servizi di controllo economico del territorio.
I militari hanno denunciato all’autorità giudiziaria un bagherese, percettore del reddito di cittadinanza (RdC), il quale esercitava un’attività di commercio di prodotti ortofrutticoli in maniera del tutto abusiva. Nello specifico l’uomo, ammesso al reddito di cittadinanza dal mese di aprile 2019, ha omesso di dichiarare l’inizio dell’attività all’Inps entro il termine dei 30 giorni previsto dal Decreto che ha istituito il sostegno economico, il quale obbliga a comunicare le variazioni del reddito o del patrimonio nonché le altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio (come ad esempio l’avvio di una attività lavorativa o comunque la variazione della condizione occupazionale).
A seguito del blocco della carta prepagata, è stato quindi denunciato alla procura della Repubblica di Termini Imerese (PA) per i reati previsti. La merce detenuta è stata sequestrata e donata ad associazioni caritatevoli del territorio. Nel contempo, sono state immediatamente avviate le operazioni di irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca-decadenza del beneficio ed il recupero delle somme indebitamente percepite fino a quel momento, di competenza dell’Inps.
“L’odierna attività di servizio – spiegano dal Comando – conferma la fondamentale importanza del ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della guardia di finanza, a contrasto di coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di necessità e bisogno”.
Soltanto pochi giorni fa, un’altra truffa è stata scoperta dai finanzieri della compagnia di Partinico, sempre nel palermitano, che hanno concluso una verifica fiscale, nei confronti di una Onlus di Partinico, attiva nel settore dei servizi di autoambulanze. I militari hanno riscontrato che l’amministratore dell’associazione distribuiva forfettariamente ai propri soci volontari, l’avanzo di gestione, derivante dai fondi pubblici stanziati dall’Asp di Palermo, sotto forma di rimborsi spese. Inoltre, gli accertamenti delle fiamme gialle hanno consentito di rilevare che ben 11 soci volontari dell’associazione percepivano anche il reddito di cittadinanza che, sulla scorta dei citati compensi verificati, andrà ora rimodulato o – addirittura – revocato da parte dell’Inps.
Intanto si continua a discutere proprio sull’erogazione del reddito di cittadinanza. Un report del Centro studi di Unimpresa, mostra che ammonta a quasi 26 miliardi di euro il totale del costo del reddito di cittadinanza, nel triennio 2020-2022, a carico del bilancio pubblico. “Gli squilibri sono evidenti: si danno troppe risorse a quello che di fatto è puro assistenzialismo, mentre lo Stato continua a investire troppo poco sulle politiche attive per il lavoro, per la scuola e la ricerca, per le grandi opere pubbliche” commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
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