Il 3 gennaio le nuove pensioni. Arrivano le “briciole” di Stato
Il prossimo 3 gennaio, ovvero tra qualche giorno, arrivano le nuove pensioni con gli importi adeguati al costo della vita per il 2020.
Si tratta di assegni rivalutati che di fatto porteranno pochi spiccioli in più nelle tasche degli italiani. L’accredito, nel mese di gennaio arriverà al secondo giorno bancabile e non al primo come invece avverrà nel resto dell’anno (Clicca qui e consulta il calendario completo). Ma per capire quale sarà l’importo dei nuovi ratei bisogna partire da un punto chiaro. la rivalutazione degli assegni con l’adeguemento all’inflazione sarà dello 0,4 per cento. Il valore definitivo per il 2020 sarà poi determinato il prossimo 18 gennaio. Molto probilmente scatterà un conguaglio in positivo che però verrà accreditato con l’importo degli assegni a partire solo da gennaio 2021. Una vera e propria beffa che priverà per circa 12 mesi milioni di pensionati di qualche euro in più a fine mese. Va sottolineato poi che con la nuova perequazione stiamo parlando di aumenti che oscillano tra i 2 ei 3 euro su base mensile. Briciole di Stato. Ma in questo scenario, come ha anche ricordato ilGiornale, va rilevato un altro aspetto.
L’Inps per il momento non recepisce la rivalutazione piena degli assegni 4 volte il minimo. Ovvero per il momento non entra sull’assegno il nuovo calcolo stabilito dall’ultima legge di Bilancio. Gli accrediti del prossimo 3 gennaio dunque seguiranno questo schema: per le pensioni superiori a 3 volte il minimo e inferiori a 4 la rivalutazione sarà del 97%, del 77% per gli importi tra 4 e 5 volte il minimo, del 52% tra 5 volte e 6 volte il minimo, del 47% oltre 6 volte, del 45 oltre 8 volte e solo del 40% oltre 9 volte il minimo. Con la manovra la rivalutazione sarà al 100% e non al 97 anche per gli assegni fino a 4 volte il minimo ovvero fino alla soglia dei 2.052 euro. Si tratta di pochi spiccioli in più che difficilmente cambieranno davvero l’assegno incassato dai pensionati. Basti pensare che le minime passeranno da 513 a 516 euro, l’assegno sociale da 458 a 460 euro e le pensioni di invalidità civile da 285 euro a 286. Un solo euro di aumento. Lo specchio vero di un governo che tratta i pensionati come bancomat e che fa solo promesse che non può mantenere.
il giornale.it