Lorella Cuccarini sta con Salvini: “Bloccare i flussi è di destra? No, è sacrosanto”
Lorella Cuccarini scende in campo a favore del governo, nel particolare condivide le linee guida in tema di immigrazione.
La cantante, poi, critica L’Ue, il Papa e va controcorrente sull’ambizione delle donne nel recuperare il gap con gli uomini dal punti di vista della carriera.
Così, intervistata dal settimanale Oggi, spiega che “la differenza non è più tra destra e sinistra ma tra chi pensa agli elettori e chi alle élite e alla finanza. Ci ritroviamo intrappolati nel pensiero unico, che ha un disegno dietro. Il mercato impone le leggi e tutto il resto. Prenda l’Europa: ce l’hanno raccontata come un’idea meravigliosa, ma quella che viviamo esiste solo attorno all’Euro, che ci ha impoveriti”.
Lorella Cuccarini non ha dubbi e con estrema chiarezza esprime il suo punto di vista. “Siamo in austerity – continua – abbiamo un tasso di disoccupazione altissimo, 5 milioni di poveri. E mi dite che bloccare l’immigrazione è di destra? È sacrosanto. Savona sogna un’Europa che agisca davvero come uno Stato unico. Per prima cosa dovrebbero permetterci di decidere davvero chi ci rappresenta lì. Il Parlamento europeo non conta nulla e la Commissione decide al di sopra dei popoli sovrani. Se stare in Europa significa accettare regole che ammazzano l’economia, non vale la pena. Ci trattano da sorellastra”.
Nella sua lunga intervista, la Cuccarini non teme nemmeno di apparire politicamente scorretta parlando del Papa: “Sarebbe bello che il Papa si esprimesse anche su altre situazioni, oltre che sui migranti. Ci sono rimasta male quando ha detto ‘meglio atei e buoni, che cristiani e odiatori’. Per un cristiano, Cristo è fondamentale e il posto in cui lo incontri è la Chiesa e anche se sei un cattolico tiepido incontrare Cristo in quella eucaristia è la cosa più preziosa. Bisogna distinguere buoni e buonisti: i cattolici devono essere buoni, ma devono difendere i propri figli”.
E su le donne? Ce n’è anche per loro. “Mai stata femminista e sempre stata contro le quote rosa. Le donne la credibilità devono guadagnarla sul campo… Io sono un’azienda, decido quando e come lavorare. Altrove e in politica, servono una determinazione e una ‘cattiveria’ che impongono anche di rinunciare ad alcune caratteristiche femminili. Dobbiamo accettare il fatto che uomini e donne sono diversi, seppur complementari. Se ci sono più uomini ai vertici è perché sono più predisposti”.