Lo scontro? “Un equivoco”. Conte cerca una via di fuga

Il governo giallorosso sta inanellando un problema dopo l’altro. La crisi ormai è evidente. I gialli e i rossi continuano a scontrarsi. È diventato persino difficile capire su cosa vanno d’accordo.

E ora, l’ultima grana – in ordine di tempo – è quella della Popolare di Bari. Ieri sera, infatti, dopo una una giornata di smentite e indiscrezioni, il cdm di due ore ha dato l’ufficialità: la Banca popolare di Bari viene commissariata.

Ieri sera, infatti, mentre a palazzo Chigi si riuniva il Consiglio dei ministri per affrontare il dossier e probabilmente emanare un decreto ad hoc, la Banca d’Italia “ha disposto lo scioglimento degli Organi con funzioni di amministrazione e controllo” dell’istituto, sottoponendolo alla procedura di amministrazione straordinaria, “ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario”.

Immediatamente, scoppia il caos e il governo si trova a dover curare un altro brutto mal di pancia. Italia Viva, quindi, diserta la riunione del cdm, convocato “senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia” segnando “un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito”, accusa Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati renziani. La Lega, dal canto suo, passa all’attacco e chiede maggiori spiegazioni. Come è possibile che prima si parlasse di un non intervento, poi le voci di intervento immediato e infine del commissariamento? Cosa è successo? Qualcuno ha fatto finta di non sapere?

Ora, Giuseppe Conte cerca di recuperare l’irrecuperabile e fa una figuraccia perché ammette di aver mentito. Lui, ieri, quando tutti gli chiedevano informazioni sulla Banca popolare di Bari faceva spallucce, ma in realtà sapeva tutto. “Per la prima volta – dice oggi nel corso della conferenza stampa al minsitero della Salute – ieri ho dovuto essere omissivo, l’ho fatto per non creare allarme con i mercati aperti e per il segreto d’ufficio. Perché in realtà ero stato avvertito della procedura di Bankitalia per il commissariamento della Popolare di Bari. Quindi mi scuso con tutti i cittadini”. Ah, mente e poi si scusa.

E lo scontro con Italia Viva di Matteo Renzi? Anche quella è una finzione? “Subito ho convocato un Consiglio dei ministri straordinario – continua -. La rapidità ha creato qualche equivoco tra le forze politiche. Capisco che ci sia ipersensibilità tra le forze politiche. È un tema che in passato è stato divisivo, è un nervo scoperto. Hanno partecipato i ministri che potevano”. E sul vicepresidente dei deputati renziani ha qualcosa da dire? “Ho sentito Marattin – aggiunge il premier – non c’è nessuna tensione, abbiamo chiarito. Gli obiettivi sono condivisi”. Insomma, cosa hanno intenzione di fare con i banchieri? Conte dice di non voler tutelare “nessun banchiere, non agiamo a favore dei banchieri. Ma sollecitiamo tutte le azioni di responsabilità. Non possiamo permettere che queste situazioni finiscano senza nomi e cognomi”.

Queste le parole di Conte, con tanto di lode (“Siamo responsabili. Poi siamo un pò vivaci nel nostro modo di prendere posizione, di fissare bandierine, di esporci. Ma siamo responsabili”), di possibile programma di intervento (“L’intervento avverrà attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito centrale. Cerchiamo di fare di necessità virtù. Assicureremo a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Popolare di Bari. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica”) e di promessa di “tutela dei risparmiatori”.

Queste le parole, poi bisogna andare a vedere cosa effettivamente andrà a fare… Banche, Conte: “Nervo scoperto, ma ieri c’è stato un equivoco”

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