Il bluff delle sardine: “Non diventeremo mai un partito”
Le sardine non smettono mai di stupire.
Della loro incoerenza e ipocrisia abbiamo già avuto conferma: scendono in piazza contro odio, violenza e fascismo ma nelle piazze non mancano slogan e cartelloni che istigano all’odio e alla violenza verso Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Come se non bastasse ora cercano anche di fare la faccia d’angelo. “Non vogliamo creare una forza politica”, afferma a gran voce Mattia Santori. Peccato però che vi siano contraddizioni in abbondanza che smascherano il vero intento del movimento. Proprio il leader pochi giorni fa ha confessato la propria volontà di scendere in piazza per sostenere Stefano Bonaccini in occasione delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna, in programma domenica 26 gennaio 2020. “Non saremo in piazza come sardine, sarò in piazza come Mattia. Non abbiamo mai dato indicazione di voto”, aveva provato a giustificarsi. Ma sappiamo benissimo che il capo condiziona – inevitabilmente – l’orientamento dei suoi discepoli.
Inoltre Santori, nell’intervista rilasciata a La Repubblica, ha ammesso di ambire a un ruolo politico: “Farei follie per diventare assessore allo Sport nella mia regione”. E chissà con quale partito. Non possono passare inosservati neanche quei legami con Romano Prodi: come scovato dal quotidiano La Verità, il ragazzo fa parte della redazione della rivista Energia co-fondata nel 1980 dall’ex presidente del Consiglio e diretta dall’ex ministro del governo Dini Alberto Clò.
Spariscono nei sondaggi
Ma ai contestatori del sovranismo converrebbe davvero trasformarsi in un partito? No, come dimostra un sondaggio di Termometro Politico per Coffee Break, il programma in onda su La7: il 53,2% degli intervistati ha risposto “non credo diventeranno un partito, per fortuna”. Lo stesso leader delle sardine ha sottolineato: “Temiamo i sondaggi che ci lanciano nella stratosfera”. Santori si è detto sorpreso da Partito democratico e Movimento 5 Stelle: “Hanno rispettato la nostra autonomia”. Ma altre compagini politiche hanno provato a mettere il proprio cappello: tra queste Potere al popolo “in maniera sporca si è infilato nella piazza di Firenze”, ma anche Rifondazione “è venuta a fare volantinaggio dove non doveva”.
La sardina infine ha commentato l’ultimo dato secondo cui la Lega di Salvini sarebbe al di sotto del 30%. In molti hanno dato il merito proprio al movimento in questione, e il leader ha ribadito come il loro intento principale sia quello di riuscire “a riempire il cervello delle persone prima che qualcuno riesca a riempire la loro pancia”. Ed è apparso perciò piuttosto soddisfatto e fiducioso: “Sembra che ci stiamo riuscendo”.
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