A Milano il Museo della Resistenza. Franceschini: “Diamo un segnale forte”
“Ci pare giusto che, in un momento come questo, sia dato un segnale forte”. E per il governo giallorosso il segnale da dare è “quello di regalare all’Italia e a Milano un Museo della Resistenza”.
Ad annunciarlo è stato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, che oggi a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, ha presentato l’avvio ufficiale del progetto per il Museo nazionale della Resistenza che sorgerà a piazzale Baiamonti. “Sono figlio di un giovane partigiano bianco – ha confindato l’esponente dem – e ho sempre avuto timore che quel ricordo si smarrisca”.
“Ci sono molti luoghi sul territorio che ricordano quel periodo ma mancava un Museo Nazionale”, ha spiegato Franceschini sperando che “questo progetto trovi un consenso generale” nel Paese. Il nuovo progetto andrà a sostituire quello iniziale della Casa della Memoria. L’obiettivo del governo giallorosso, con questa iniziativa, è aprire un “luogo che serva a ricordare alle future generazioni quello che i nostri padri hanno fatto sacrificando tutta la giovinezza per la libertà e per la democrazia”. La sua sede sarà la continuazione della Piramide di Herzog, che oggi ospita la Fondazione Feltrinelli, sul lato di Piazzale Baiamonti. Una struttura che era già stata inserita nei piani di costruzione del Comune di Milano. “Sarà un edificio a se stante con un’architettura nuova”, ha spiegato il sindaco Beppe Sala assicurando che il nuovo edificio contribuirà anche alla “sistemazione di una parte di quel quartiere”.
Durante l’incontro di oggi, che ha ufficialmente annunciato la nascita dell’istituzione, Franceschini ha fatto sapere di averne parlato anche con il presidente della Regione, Attilio Fontana, che ha dato la propria disponibilità a lavorare al progetto. Una volta costruita la nuova sede, come annunciato dallo stesso ministro dei Beni culturali, “le istituzioni andranno avanti (a lavorare, ndr) perché è importante curare l’impostazione del museo anche nella sua parte scientifica”. Per tutti questi motivi, ha poi spiegato, è “importante che ci sia il pieno coinvolgimento dell’Istituto Parri che è incaricato dallo Stato di mantenere la memoria, ma saranno coinvolte anche le tre associazioni e soprattutto l’Anpi”.
Un primo stanziamento di 4,5 milioni di euro era stato pensato per costruire il Museo nazionale della Resistenza all’interno della Casa della Memoria. Si era, però, dimostrato lo scontento di molte associazioni che consideravano quel luogo “troppo piccolo”. La svolta per la decisione di stanziare altri 15 milioni da parte dello Stato, oltre ai 2,5 a cui si era impegnato già precedentemente, è arrivata con la richiesta di Liliana Segre. La senatrice a vita, come molte altre persone, hanno firmato un appello per chiedere al governo di “trovare una sede diversa e adeguata”. “Abbiamo quindi cambiato la natura dell’intervento da parte dello Stato”, ha concluso Franceschini annunciando che si aggiungeranno altri 15 milioni di euro, per arrivare ad un totale di 17,5.
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