Le Iene: “Conte mentì su concorso Università? Una lettera getta dubbi”
Un documentoprecedente al concorso universitario di Caserta, con cui l’attuale premier Giuseppe Conte è diventato professore ordinario di diritto privato.
È questa la prova che gli inviati delleIene sono riusciti a portare a galla, gettando dubbi sull’integrità del presidente del Coniglio. Conte ha mentito agli italiani?
Nel 2002, anno in cui il premier ha sostenuto il concorso, uno dei commissari d’esame era Guido Alpa, con il quale esistevano già dei rapporti. Lo stesso Conte ne aveva parlato nel suo curriculum vitae: “Dal 2002 ha aperto con il prof. avv. Guido Alpa un nuovo studio legale dedicandosi al diritto civile, diritto societario e fallimentare”. Il presidente del Consiglio aveva già chiarito che lo studio fosse distribuito su due piani: lui e Alpa operavano in due piani separati, ma avevano in comune numero di telefono e segreteria.
Ma ora, se i documenti raccolti dalle Iene si rivelassero autentici, ci potrebbero essere gli estremi per mettere nuovamente in dubbio la regolarità della partecipazione di Alpa nella commissione d’esame che ha giudicato Conte idoneo al ruolo di professore.
La lettera scoperta dalle Iene risale al 29 gennaio del 2002, sei mesi prima della conclusione del concorso a Caserta. Si tratta di un incarico, assegnato dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali, che chiedeva di essere difesa in una controversia tra Rai, Garante e Agenzua delle entrate. “La lettera ha un unico numero di protocollo, è inviata a un unico studio legale, presso un unico indirizzo e indovinate a chi è indirizzata? ‘Al Prof. Guido Alpa e al Prof Avv. Giuseppe Conte, Via Sardegna, 38, Roma’”. E qui sorge il dubbio: “Perché mandare un’unica lettera ai due professionisti se, come ha sostenuto Giuseppe Conte, si trattava di due incarichi distinti e non c’era un’associazione né di diritto e soprattutto se quell’incarico fu pagato con due fatture separate?”.
Per questo, i due inviati delle Iene hanno chiesto a Giuseppe Conte di mostrare loro la fattura del 2002. “Non mi sono opposto- ha replicato il premier- sono trasparente. Ma è una partita che dovete giocare con il Garante”. Ma, nonostante le due richieste di accesso agli atti, alle Iene è stata negata la possibilità di verificare la versione di Conte e i documenti in loro possesso.
Stando alla lettera, emergerebbe un altro punto, che stona rispetto alle versioni precedenti: Conte non occupava solamente il piano superiore dello studio di Alpa, ma sarebbe stato domiciliato lì.
Aumentano, così, i dubbi sulla compatibilità del ruolo di Guido Alpa come esaminatore di Giuseppe Conte. Potrebbe, infatti, esserci stata “un’eventuale comunanza di interessi economici tra commissario d’esame e candidato”, che avrebbe dovuto far scattare “l’incompatibilità di Alpa come esaminatore di Conte”.
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