Da Saviano altro veleno su Salvini: è un bugiardo. Poi l’appello ai seguaci: diffondete il (mio) Verbo
Roberto Saviano proprio non ce la fa. Non ce la fa a tacere sui migranti. A non assalire alla giugulare Salvini. A non propagandare a ogni piè sospinto buonismo d’accatto e odio leghista. Non ce la fa. E torna alla carica. Stavolta l’aggressione mediatica mette al centro del mirino polemico dell’autore di Gomorra un post pubblicato dall’ex ministro dell’Interno, assolto dall’accusa di omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio. Il riferimento è alla vicenda di aprile scorso, quando la Alan Kurdi – nave dell’Ong tedesca Sea Eye – soccorse 65 migranti che restarono in mare per 11 in giorni in mancanza di un piano di sbarco.
Saviano, l’ultimo acrimonioso attacco a Salvini
La sentenza, evidentemente giudicata lacunosa dal guru della sinistra benpensante devota all’accoglienza coatta, ha stabilito che la responsabilità dell’assegnazione di un porto sicuro alle navi delle Ong che portano a bordo i migranti recuperati dai barconi è di competenza dello «Stato di primo contatto». Non potendo attaccare goudicie e verdetto, allora, saviano torna a sofogare tutta la sua insoddisfazione contro chi, da quel procedimento, ha avuto ragione: Matteo Salvini. E così, come rileva tra gli altri il sito de Il Giornale, «in un video pubblicato da Fanpage, Saviano ha criticato la gioia espressa dal leader della Lega. «Salvini mente, è un bugiardo quando dichiara che il procedimento lo ha assolto. Questo procedimento non dice che ha fatto bene a lasciare in mare la nave di migranti e a chiudere i porti».
La rivisitazione ad hoc di una sentenza
E giù a rivisitare la sentenza entrando nel merito giuridico rivisitato dalla nota avversione alimentata e dichiarata ad ogni post, per l’ex ministro degli Interni. Non solo: non pago di aver riletto la sentenza e di averne fornito una sua, forse non del tutto obiettiva, interpretazione, Saviano asserisce anche che «a suo giudizio i giudici avrebbero solamente detto che “mancano le norme per individuare i responsabili”». Quindi la sciabolata diretta infilzata contro il nemico di sempre: «Come al solito (Salvini ndr) ha usato i suoi social per dare delle informazioni superficiali, incomplete e profondamente false». Non solo: dopo averne criticato buonsenso e operato politico, Saviano chiude la sua invettiva multimediale con un attacco esplicito.
L’appello finale del guru ai suoi proseliti
«Il provvedimento archivia Salvini perché mancano le norme, e Salvini l’ha fatto passare con “i giudici la pensano come me. Mi hanno dato ragione”. Quello che ha detto Salvini è una bugia, una menzogna, una manipolazione». Quindi l’appello ai proseliti del guru: rivolgendosi ai suoi seguaci, il maitre à pénser ha esortato tutti: «Diffondiamo questo messaggio, per non sottostare alla massa di boiate che Salvini propina quotidianamente. Fa campagna elettorale perennemente». E lui no?