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Parlateci di Bibbiano. Martedì prossimo avrà luogo il dodicesimo presidio dell’associazione onlus Nessuno resti indietro. Un presidio settimanale che va avanti ogni settimana da luglio. Per ricordare che sui bambini non si può fare indegno business. E la politica non può voltarsi dall’altra parte.
Un pressing pacifico, perché la scandalosa vicenda non entri nel dimenticatoio. Una presenza indispensabile per tenere viva l’attenzione su uno scandalo da non insabbiare. Poche sere fa su La7 è andato in onda uno speciale sull’inchiesta Angeli e Demoni, Le tenebre di Bibbiano. Uno speciale che ha trattato con le pinze l’intera faccenda, ma che al di là di ogni intento di minimizzazione, ha dovuto prendere atto che il caso c’è e ha un suo allarmante fondamento.
Parlateci di Bibbiano, i nomi di spicco dell’inchiesta
Il nome di spicco dell’inchiesta è quello di Andrea Carletti, il sindaco di Bibbiano per difendere il quale scende in campo anche l’Anpi. Il gip Luca Ramponi nell’ordinanza che lo pone agli arresti domiciliari sottolinea che Carletti non si limitava ad una omissione di controllo dell’attività amministrativa. Ma attivamente e con erogazione di contributi indebiti favoriva il sistema di affidi che aveva la sua “centrale” nel centro Hansel e Gretel, i cui professionisti venivano retribuiti con compensi doppi rispetto ai prezzi di mercato.
Altra figura centrale è quella di Federica Anghinolfi, paladina delle famiglie arcobaleno: è accusata di avere piegato alle proprie convinzioni ideologiche e a certe sue convenienze il sistema degli affidi a Bibbiano e dintorni.
Il personaggio chiave è però Claudio Foti, psicoterapeuta, finito agli arresti domiciliari e poi scarcerato. E’ laureato in Lettere ma nell’82 decide che farà lo psicologo e sei anni dopo fonda la Onlus Hansel e Gretel (che a Bibbiano, negli ultimi 4 anni, ha incassato oltre 182mila euro). E’ specializzato nell’analisi di bambini a disagio: è accusato di frode processuale e abuso d’ufficio. Storico avversario di Foti è Carlo Giovanardi, che lo giudica ossessionato dalle violenze minorili.
Foti è accusato di avere alterato lo stato psicologico ed emotivo della giovane Valeria, inducendola a confessare presunte violenze subìte dal padre con l’uso della terapia Emdr. La madre sostiene che dopo la psicoterapia la ragazza cominciò a fare uso di stupefacenti e divenne aggressiva e violenta. Foti si è difeso in varie interviste sostenendo di avere salvato i bambini a lui affidati, ma il gip nell’ordinanza lo descrive come un uomo in preda a “fanatismo persecutorio”