La Regione Piemonte scrive ai presidi: “Un presepe in ogni scuola per mantenere le tradizioni”
La Regione Piemonte ha invitato tutti i presidi del suo territorio ad allestire un presepe in ogni scuola “per tutelare e mantenere vive l’identità culturale e le tradizioni”.
Lo ha scritto in una lettera l’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, chiedendo la disponibilità dei dirigenti scolastici a celebrare le festività natalizie con varie iniziative all’interno degli istituti. Il Piemonte ha quindi deciso di intraprendere una via ben definita, quella della tutela dell’identità cristiana cattolica. Una disposizione che arriva due mesi dopo la frase del ministro Lorenzo Fioramonti sulla possibilità di rimuovere il crocifisso dalle aule scolastiche. A inizio ottobre, infatti, il titolare del dicastero di viale Trastevere aveva detto che “è meglio appendere alla parete una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione”, aggiungendo che le scuole dovrebbero permettere a tutte le culture di esprimersi.
L’assessore Chiorino, esponente di Fratelli d’Italia, ha dunque scritto ai presidi chiedendo loro di “valorizzare all’interno dell’istituto ogni iniziativa legata a questa importante festività come l’allestimento di presepi o lo svolgimento di recite e canti legati al tema della Natività”. E ha sottolineato che il presepe, l’albero di Natale e le recita scolastiche sono ispirate alla nascita di Gesù e sono parte fondante delle nostre tradizioni che “la Regione Piemonte intende mantenere vive”.
Come riporta Repubblica, il titolare dell’Istruzione si è difesa da eventuali polemiche che potrebbero nascere in seguito alla sua richiesta, soprattutto negli istituti scolastici dove sono presenti stranieri provenienti da famiglie di religioni diverse da quella cristiana cattolica. “È evidente – ha evidenziato l’assessore – che la conoscenza delle nostre tradizioni, scevra da qualsiasi connotazione ideologica, sia un supporto alla piena integrazione per chi proviene da altre realtà”.
Il presidente dei Radicali Italiani, Igor Boni, ha detto che la Giunta regionale piemontese utilizza le istituzioni solo per fini propagandistici. E a proposito di voti, Boni assegnerebbe “lo zero spaccato in laicità” all’assessore Chiorino. “Queste righe inqualificabili fanno il paio con chi utilizza rosari e crocifissi brandendoli come armi politiche – ha concluso -. Spero che le scuole piemontesi sistemino nella raccolta carta questa missiva”.
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