La 94enne deve restituire allo Stato 10mila euro: “Non ne aveva diritto”
Migliaia di euro da restituire allo Stato. È il “regalo” che ha ricevuto una 94enne di Ischia, aprendo una busta, recapitatale dalla Ragioneria territoriale.
La storia, raccontata dalla Nazione, ha dell’incredibile. Secondo il quotidiano, la donna dovrebbe restituire allo Stato una cifra che si aggira intorno ai 10mila euro. La legge sulle pensioni, infatti, non consente di percepire l’assegno di maggiorazione e la tredicesima, se si ha un reddito superiore ai 17.121,23 euro. Così, la 94enne, che vive alla Spezia con la figlia, dovrà restituire quel denaro.
“Se questa è la legge non posso che prenderne atto- ha raccontato la figlia al quotidiano- il fatto è che nessuno me lo ha mai detto e ora mi ritrovo a dover restituire quella tredicesima molto probabilmente anche per i dieci anni trascorsi”. La comunicazione della Ragioneria territoriale dello Stato, che avrebbe consigliato alla donna di “rivolgersi a un patronato o a un avvocato”, ha chiamato in causa, per spiegare la decisione e l’obbligo della 94enne, “l’articolo 80 del citato Dpr n. 915/78”. Questo prevede che il titolare di una pensione di guerra debba denunciare la mancanza dei requisiti necessari al riconoscimento di altri benefici pensionisctici. La donna, quindi, avrebbe dovuto comunicare di aver superato il limite di reddito per il riconoscimento della tredicesima.
“Eppure – racconta la figlia- la stessa Ragioneria dello Stato aveva scritto già nel 2014 a mia madre per sapere se l’Iban di accredito della pensione era rimasto lo stesso. Non poteva allora ricordare l’ obbligo di denunciare il superamento dei limiti di reddito per il riconoscimento anche della tredicesima?”. La 94enne percepisce la pensione di guerra, pari a 769 euro, da quando il marito morì, nel 2008. Oltre a questa, la donna riceve dall’Inps anche la pensione da ex coltivatrice diretta e l’indennità di accompagnamento, per un totale di 978 euro al mese. Non avrebbe però diritto ai 721 euro di tredicesima e assegno accessorio, che sarà sospesa per il 2019. Si faranno però accertamenti anche sugli anni precedenti e, se la donna non avesse i requisiti necessari ai benefici, potrebbe dover restitutire allo Stato una somma pari a circa 10mila euro.
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