C’è l’emergenza rifiuti? I dipendenti Ama fanno tutto tranne che lavorare
Con la chiusura temporanea della discarica di Colleferro, Roma rischia di essere di nuovo sommersa dall’immondizia.
E se da un lato la cronica penuria di impianti pesa come una spada di Damocle sulla raccolta dei rifiuti nella Capitale, a fare il resto, come ha documentato l’ultima inchiesta delle Iene, ci si mette anche il lassismo degli operatori dell’Ama. Dopo aver svelato le magagne nella raccolta porta a porta relativa alle attività commerciali e la mancata differenziazione dei rifiuti nei bilici nel centro di trasferenza di Campo Boario, il giornalista di Italia 1, Filippo Roma, ha seguito un esercito di furbetti, dipendenti della municipalizzata, impegnati nelle mansioni più disparate proprio durante l’orario di lavoro.
Tutto parte dal pedinamento di alcuni furgoni, partiti dallo stesso centro di raccolta. Subito le telecamere del programma iniziano ad immortalare le pause frequenti degli addetti. Bar, pasticcerie, pizzerie: insomma, si fa tutto tranne che lavorare. Le Iene documentano come decine di “squaletti”, i piccoli camion addetti alla raccolta dei rifiuti in città, girano a vuoto per ore. E quando si fermano, non ci pensano proprio a ritirare la spazzatura. Ad occupare il tempo degli impiegati ci sono telefonate fiume, pisolini, pause al supermercato, o nei negozi di cellulari oppure in una ferramenta. Qualcuno viene addirittura pizzicato a flirtare con una collega. Quasi tutti, poi, hanno gli occhi incollati sul telefonino, mentre i sacchi dell’immondizia rimangono a fare da cornice ai cassonetti.
Il risultato di questo comportamento è sotto gli occhi di tutti: una città periodicamente sporca e strade maleodoranti. Tanto da spingere la Federazione Italiana Medici Pediatri ad imputare proprio alla scarsa igiene nelle vie della Capitale l’aumento nella Capitale delle infezioni tra i più piccoli negli ultimi due anni. Ai microfoni del giornalista di Mediaset uno dei responsabili del sito di trasferenza di Testaccio si giustifica assicurando che gli operatori stanno “lavorando come tutti i giorni”. “Che ci sia qualcuno che fa cose non conformi – aggiunge – fa parte di tutte le aziende pubbliche di Roma”. “Controlliamo che venga raccolto tutto il rifiuto e che tutti i ragazzi stiano facendo il proprio lavoro facendo dei sopralluoghi sul territorio”, garantisce. I controlli, però, non sembrano essere efficaci, visto che neppure in un momento di emergenza come questo i dipendenti si preoccupano di fare il proprio lavoro.
Sì perché nei prossimi mesi la Capitale rischia di ritrovarsi di nuovo inondata di spazzatura. I Tmb sono stracolmi e non si sa dove collocare oltre mille tonnellate di rifiuti che dovevano essere conferite a Colleferro. La discarica è chiusa temporaneamente per la morte di un operatore. Ma la crisi potrebbe cronicizzarsi già a fine anno, quando l’impianto chiuderà definitivamente i battenti. Nel frattempo, continua il braccio di ferro politico tra Comune e Regione. Il faccia a faccia tra Raggi e Zingaretti è previsto stasera. I due si siederanno al tavolo con il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che cercherà di mediare tra le posizioni. Anche se sembrano inconciliabili, tanto che la Regione pensa addirittura ad un possibile commissariamento del Campidoglio sulla gestione dei rifiuti.
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