Pugno duro del ministro sul docente anti Sardine
Il professore di destra l’ha fatta così grossa che a chiedere la sua testa c’è anche la destra. Il prof si chiama Giancarlo Talamini Bisi, insegna italiano al «Mattei» di Fiorenzuola d’Arda, operoso borgo della pianura tra Piacenza e Parma.
La fama di tipo strano se l’era già guadagnata da un pezzo, si racconta tra gli studenti, a colpi di atteggiamenti e di sparate. Ma da quando si è trasformato in un leone da tastiera, utilizzando i suoi profili social per proclami sempre più estremi fino a proclamarsi «razzista dichiarato», è apparso chiaro ai suoi colleghi e ai suoi superiori che il «prof» Talamini era orma fuori controllo. E il botto arriva venerdì quando il docente lancia sul suo profilo pubblico la minaccia di ritorsioni ai suoi studenti che sospetta di simpatia per le Sardine, il movimento antisalvininano che spopola da qualche giorno nelle piazze e nei talkshow, e che oggi è atteso al suo debutto locale a Fiorenzuola.
Il professor Talamini fa sapere che ci sarà anche lui, in piazza: ma solo per controllare se nella folla di volti dovesse intravedersi quella di un suo allievo. E pare di immaginarlo, il maturo docente, un po’ infiltrato e un po’ voyeur, che da dietro un albero sbircia le «sardine» alla ricerca di un volto noto. In caso di individuazione, promette Talamini, arriverà la vendetta: «Cari studenti, se becco qualcuno di voi da martedì cambiate aria, nelle mie materie renderò la vostra vita un inferno, vedrete il 6 col binocolo e passerete la prossima estate sui libri. Di idioti in classe non ne voglio. Sardina avvisata…».
Quando il suo post solleva una ondata di indignazione, il professore si precipita a chiudere il profilo Facebook, ma ormai è tardi: gli screenshot del messaggio minatorio inondando la rete. I vertici del liceo Mattei scaricano immediatamente il professore. E subito dopo arrivano gli annunci di sanzioni disciplinari da parte del ministero. «Educare al rispetto dei principi della Costituzione è uno dei fondamenti dell’istituzione scolastica, tra questi vi sono certamente il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero» fa sapere il ministro Lorenzo Fioramonti.
Già nei giorni scorsi, Talamini Bisi aveva esternato sui social contro il movimento delle Sardine: «Potete anche scrivermi e chiamarmi, ho un sito personale, non temo di metterci la faccia. Venite pure a trovarmi a Torrano di Pontremoli: ho due motoseghe, tre marazzi, un cane, una falce, due accette: credo bastino per darvele sulle vostre teste vuote». Un furore in cui, come si vede, è difficile distinguere patologie caratteriali da militanza ideologica. Però il fatto che Talamini sia un uomo dichiaratamente di destra ovviamente amplifica ora l’effetto del suo post: perché Fiorenzuola è in Emilia, dove tra due mesi si vota e dove le contrapposte campagne elettorali stanno richiamando l’attenzione dell’intero Paese. E d’altronde il debutto annunciato delle Sardine a Fiorenzuola ha come bersaglio la visita elettorale di Matteo Salvini nella cittadina, a sostegno del candidato del centrodestra alla Regione, Lucia Borgonzoni. Anche il professor Talamini è un aperto sostenitore della Borgonzoni (che prende le distanze: «non è leghista»), ma dal centrodestra non esce una sola voce a sua difesa. Il commento di Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fdi alla Camera è severo: «I professori non dovrebbero permettersi di minacciare neanche per scherzo i loro studenti. Oltretutto, valutarli non nel merito ma per posizioni politiche è incommentabile». E Matteo Salvini: «I professori facciano i professori, gli studenti facciano gli studenti e vadano dove vogliono».
In serata il professore cerca di correre ai ripari: «Mi scuso con tutti. Chi mi ha conosciuto sa che non sarei mai in grado di compiere azioni del genere».
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