Aggredita e massacrata di pugni al volto per 20 €. Autori del brutale pestaggio, 2 nordafricani
Aggredita in stazione a Rimini da due nordafricani, la vittima è viva per miracolo. Pestata a sangue, massacrata di pugni e calci anche quando, atterrata dalle botte, è inerme al suolo. Solo la forza della disperazione riesce a farla rialzare. E una volta in piedi, approfittando di un attimo di distrazione, la donna si mette a correre. Più veloce che può.
Massacrata di pugni per rapinarle 20 euro
Una disavventura terrificante, quella in cui è stata travolta una 40enne polacca, di passaggio nella città romagnola alla ricerca di un lavoro nel settore turistico. Il caso, raccontato dalla stessa vittima al Resto del Carlino e rilanciato da Il Giornale, ha destato lo sconcerto di tutti gli intervenuti nella vicenda: dagli agenti a cui ha denunciato la feroce aggressione, ai medici che hanno visitato la donna una volta arrivata al pronto soccorso dell’ospedale Infermi di Rimini. E a giudicare dalla ricostruzione dei fatti resa dalla stessa signora, Violetta Maria Dziedzc, al Resto del Carlino, ce n’è di che scioccarsi. «Ero appena uscita dall’albergo dove avevo alloggiato nella notte – racconta Violetta al Carlino e riprende Il Giornale –, per cominciare a girare le strutture aperte per chiedere se avessero bisogno di personale. Erano circa le sette della mattina. Appena ho messo piede sul marciapiede mi si sono avvicinati due ragazzi di colore, credo fossero nordafricani, molto giovani, sui venti o venticinque anni al massimo».
Si cercano due nordafricani, autori del brutale pestaggio
Le hanno prima intimato di dare loro dei soldi: banconote di taglio grosso, non monete. Dai 20 euro in sù. Poi, come denuncia la stessa vittima, «con fare aggressivo, senza nessuna spiegazione, uno dei due ha iniziato a strattonarmi la borsa per cercare di portarmela via. Ma ho resistito, e sono riuiscita a divincolarmi. All’improvviso mi hanno dato due o tre cazzotti sul volto e in testa, colpendomi con violenza, senza pietà. Ho avuta molta paura, e provato un dolore fortissimo». E dopo una raffica di cazzotti in pieno volto, crollata in terra, continua a incassare i colpi dei due rapinatori nordafricani. Poi, raccolte le poche forze residue, ha donna ha provato a fare appello alla disperazione e all’istinto di sopravvivenza. E come spiega lei stessa, «ho trovato la forza di rialzarmi e mettermi a correre, scappando più velocemente possibile, senza mai neanche guardare indietro, nella speranza che i miei aggressori non mi inseguissero». «Ho temuto per la mia vita», conclude Violetta. Nel frattempo i due delinquenti si sono dileguati nel nulla…