Bologna, la nonna corriere nascondeva la cocaina nelle patatine e nelle caramelle: arrestata
Le modalità di occultare sostanze stupefacenti, per farle passare attraverso gli scali aeroportuali, sono le più disparate.
Ma la decisione presa dalla donna, fermata in queste ore a Bologna, è stata quella di chiudere le dosi di stupefacenti in comunissime confezioni di patatine e caramelle, in modo tale da passare quasi inosservata. Quegli imballaggi, infatti, dovevano far passare la droga senza destare alcun sospetto. Ma nella giornata di mercoledì, all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, la polizia ha scoperto il trucco e ha fermato la responsabile. Secondo quanto riportato da Il resto del Carlino, infatti, la squadra mobile, con la collaborazione della polizia di Frontiera e il coordinamento della direzione centrale per i servizi antidroga e del servizio centrale operativo della polizia, ha arrestato una cittadina greca di 73 anni in possesso di 7,5 chili di eroina. Che trasportava attraverso questo metodo.
La scoperta degli agenti
La donna, proveniente dall’Uganda e passata via Dubai, appena arrivata allo scalo del capoluogo emiliano, è stata subito individuata e fermata dalle forze dell’ordine. Dopo un controllo accurato del suo bagaglio, gli agenti hanno trovato l’ingente quantitivo di droga che, sul mercato, avrebbe potuto renderle circa 100mila euro. Gli stupefacenti erano imballati in due diversi tipi di confezioni: da una parte i sacchetti di patatine, dall’altra dentro caramelle termosaldate. Nelle prossime ore, sarà compito degli investigatori capire se la droga fosse destinata alla Grecia o alle piazze italiane (e quindi locali).
Un caso simile a Milano
A febbraio di quest’anno, anche a Milano, si era verificato un caso molto simile. In quella circostanza, gli investigatori della squadra mobile avevano trovato, nell’abitazione di un ragazzo di 22 anni, circa 800 grammi di shaboo (una sostanza potentissima che se utilizzata può avere un effetto dieci volte superiore anche alla cocaina) all’interno di piccole scatole di metallo usate, normalmente, come contenitori di caramelle. Il metodo era stato pensato per portarle via con maggiore facilità. In quel caso a essere stato fermato era un giovane cinese, all’epoca incensurato. Dopo il ritrovamento era stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In base a quanto riportato dalle ricostruzioni, la droga che si apprestava che, probabilmente, aveva intenzione di vendere gli avrebbe potuto fruttare circa 300mila euro. Il ragazzo era stato fermato in zona Porta Venezia e si era fatto notare perché era apparso molto agitato, come se temesse l’intervento di qualcuno.
il giornale.it